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Wall Street brinda all’addio di Mubarak

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New York – Dopo poco piu’ di un’ora e mezzo di contrattazioni Wall Street da’ segni di forza. Il merito va alle voci in arrivo dal Cairo secondo cui Mubarak ha lasciato la guida del paese mettendo cosi’ fine a un regime in atto da inizio Anni 80.

Egiziani e investitori festeggiano. Immediata la reazione del mercato: giu’ oro e petrolio, si risolleva l’euro, rally dei Treasury. A tutto cio’ si aggiunge l’aumento della fiducia dei consumatori americani a febbraio (dato preliminare dell’Universita’ del Michigan), tornata ai massimi di 8 mesi fa. Il dato e’ comunque leggermente sotto le attese. Il risultato di dicembre della bilancia commerciale ha invece deluso le attese. In tutto il 2010 gli Usa hanno raggiunto un deficit record nei confronti della Cina.

L’effetto “fiducia” si fa sentire anche sui listini europei, ora in positivo. Dalla Germania arriva la notizia che Axel Weber lascera’ la guida della Bundesbank ad aprile. Il nome del suo successore verra’ comunicato la settimana prossima, ha dichiarato il cancelliere Angela Merkel. Il tutto accade a due giorni dall’annuncio con cui lo stesso governatore si e’ chiamato fuori nella corsa per la guida della Bce.

L’attenzione e’ comunque tutta sull’Egitto. Fino a poco prima dell’annuncio di dimissioni di Mubarak gli analisti erano pessimisti. “Credo che quest’uomo stia distruggendo questa povera economia”, ha spiegato John Sfakianakis, capo economista di Riyadh riferendosi a Mubarak. “Il discorso che ha fatto e’ stato totalmente, totalmente opposto a cio’ che la comunita’ degli investitori a livello internazionale si aspettava”, ha aggiunto Sfakianakis secondo cui “stiamo tornando al peggiore degli scenari in cui gli investitori punteranno sul sell-off”. Che i trader siano preoccupati e’ dimostrato dal balzo dei cds per assicurarsi contro il rischio di un fallimento dell’Egitto.

Wael Ziada, a capo del centro studi della banca di investimento con sede al Cairo EFG-Hermes, ha spiegato a Reuters che l’annuncio di ieri del leader egiziano non ha fatto altro che aumentare “inevitabilmente” la rabbia in Piazza della Liberta’, epicentro delle contestazioni. “Non vedo nel breve termine una soluzione. Gli oppositori al regime stanno crescendo numericamente e non lasceranno la piazza questa sera”, ha continuato.

Tornando all’Europa, si osserva un generale ampliamento del differenziale di rendimento tra Bund tedesco a 10 anni e i bond dei paesi periferici con la medesima scadenza. Il riaccendersi delle tensioni legate alla crisi del debito sovrano spiega, oltre all’avversione avversione al rischio , l’indebolimento dell’euro. In generale e’ il settore tecnologico a soffrire: la partenrship tra Nokia e Microsoft non convince gli analisti tanto che il titolo del primo produttore al mondo di cellulari e’ arrivato a perdere il 12%.

“Ci aspettiamo che l’Europa stia per entrare in un’altra fase di contrazione e che gli investitori dovrebbero stare attenti in merito a un potenziale e disordinato scioglimento”, ha spiegato a Reuters Jeremy Batstone-Carr, a capo della divisione ricerche del broker Charles Stanley. Lo studioso ricorda la corsa del rendimento dei titoli di stato decennali del Portogallo, salito oltre il 7% per la prima volta da quando l’asta di gennaio incontro’ il favore del mercato grazie anche all’affievolirsi dei timori di un imminente salvataggio. La prova del nove sara’ ad aprile quando giungeranno a maturazione alcune emissioni. “Non siamo certi che il Portogallo abbia le risorse per riscattare tali bond e sospettiamo che ancora una volta si trovera’ costretto a dipendere pesantemente da risorse esterne”, ha concluso Batstone-Carr.

Sugli altri mercati, i futures con scadenza marzo segnano un calo a $85,62 il barile (-$0,98). Lo spread tra WTI-Brent si porta sui minimi intraday.

I contratti con scadenza aprile dell’oro cedono $1,20 a $1361,20 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro lascia sul campo lo 0,33% a $1,3558. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,6210% dal 3,708% di ieri.