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WALL STREET: BRACCIO DI FERRO TRA LONG E SHORT

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Si apre in maniera piatta la settimana di scambi di Wall Street. Malgrado la discesa del prezzo del greggio – calato dell’1,5% a quota 46,03 dollari – la prima piazza finanziaria mondiale non è riuscita terminare gli scambi in territorio positivo per tutti i listini perdendo terreno, seppure in maniera contenuta, rispetto alla giornata di venerdì.

Al termine degli scambi, l’indice Dow Jones ha ceduto lo 0,37% a 10.073,05 punti, lo S&P 500 è arretrato dello 0,24% a 1.095,68 punti, mentre il Nasdaq è avanzato dello 0,04% a 1.838,70 punti.

Sul mercato americano si è fatto sentire l’allarme relativo alle vendite per il mese di agosto lanciato da Wal Mart, la prima società di grande distribuzione a livello mondiale. Con l’azienda della famiglia Walton (-1,4%), toccata duramente dal crollo delle vendite in Florida a causa dell’uragano Charley, male si è comportato l’intero comparto delle vendite al dettaglio, con Target in flessione dello 0,2% e Staples dello 0,9%, mentre Kmart ha perso lo 0,1% dopo avere venduto a Home Depot (-1%) 18 negozi per 171 milioni di dollari in contanti.

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In calo, ancora, il settore finanziario, appesantito da Citigroup (-0,3); e quello petrolifero – con Exxon che ha perso lo 0,5% – mentre bene si è comportato quello dei trasporti, trainato dallo spedizioniere Fedex (+2,3%), gratificato da un rialzo delle stime degli utili per il trimestre in corso e l’ intero anno fiscale.

Bene anche il comparto tecnologico, all’interno del quale ha brillato – per il terzo giorno consecutivo – la stella di Google. La società fondata da Sergey Brin e Larry Page è avanzata dell’1% raggiungendo una valutazione pari a 109,4 dollari. Positiva, infine, la seduta del sito di ricerca-lavoro Monster Worldwide, cresciuto del 4% in seguito a commenti positivi riportati dagli analisti della rivista Barron’s.

In controtendenza Kmart, in salita di 1,15 dollari, a 77,70 dopo aver definito la cessione a Home Depot di 18 negozi, per un incasso di 171 milioni di dollari cash. Giornata sì invece per Monster Worldwide. Il sito di annunci lavoro più conosciuto al mondo registra un balzo del 6,7%, a 20,73 dollari, e traina i guadagni dello S&P 500 in seguito alle affermazioni degli esperti di Barron’s che il gruppo potrebbe risultare una preda appetibile per un’ eventuale acquisizione.

Bene anche Artisan Components, sviluppatore di memorie per chip, che sale di 4,82 dollari, a 28,70, dopo che la britannica Amr ha annunciato il suo acquisto per 913 milioni di dollari. Amr dal canto suo registra un tonfo del 15%, a 85 pence, alla Borsa di Londra.

Sul fronte valutario, netto calo dell’euro, che quota a New York sotto $1.22 per la prima volta da molte settimane. La divisa unica continua ad essere debole, a fine seduta quotava $1.2139. Tra le cause che spingono l’euro verso la soglia di $1,22 sono le notizie provenienti dal mercato Usa dove gli operatori sono tornati a comprare biglietti verdi dopo che nella scorsa settimana si è registrata una buona reazione ai duri colpi inferti da caro-petrolio e dai dati congiunturali inferiori alle attese, quali quelli sull’andamento dell’attività manifatturiera nell’area di Philadelphia e New York.

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Il mercato vede dunque un dollaro stabile e in progresso che potrebbe migliorare ulteriormente grazie anche alla diffusione, in programma per mercoledì, dei dati sugli ordini dei beni durevoli che secondo gli analisti dovrebbero essere in crescita dell’1%. Mentre le economie europee stanno rallentando.