Al via con Alcoa, il colosso statunitense dell’alluminio, la stagione delle trimestrali Usa, che era attesa in rallentamento dopo dodici trimestri di crescita sostenuta. Le aspettative, invece, sono state battute. Il numero uno al mondo dell’allumino ha infatti riportato utili in crescita del 14% nel secondo trimestre. L’utile netto è balzato a 460 milioni di dollari (o 52 centesimi per azione) dai 404 milioni di dollari (o 46 centesimi dell’anno prima). Una notizia che è stata accolta bene dai mercato. Il titolo, che da inizio hanno ha perso il 19% dopo che le scorte di alluminio hanno raggiunto negli ultimi mesi i massimi da sei anni, ieri ha registrato un +2,7% posizionandosi a 26,84 dollari a New York.
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Ora si attendono le altre trimestrali, dalle quali però non sono previste buone notizie: le aspettative per il secondo trimestre sono state abbassate dai numerosi warning. Pesano in particolare i warning di International Paper, la maggiore industria cartaria del nord America, e di Nucor, il numero due dell’acciaio. L’85% dei produttori di materie prime che hanno fornito stimeranno corretto al ribasso le proiezioni.
Tra le società Standard & Poor’s, il rapporto tra preannunci negativi e preannunci positivi è tra i peggiori degli ultimi due anni: 2,5 a 1. “E’ un pò più alto degli ultimi trimestri – dice John Butters, analista presso Thomson first Call – ed è più alto della media a lungo termine di 2 a 1”. Secondo i dati elaborati da Thomson First Call, gli investitori si attendono una crescita media degli utili nel secondo trimestre del 7,4% (la stima era del 6,4% una settimana prima). Un rapporto di Standard & Poor’s invece prevede un aumento dei profitti del 7,8%. Ancora più scura l’analisi di Bloomberg che sulla base dei dati Thomson financial conclude che gli utili delle società s&p 500 sono probabilmente saliti del 6,6%.
Senza considerare il settore energetico, Thomson first call prevede però un incremento degli utili di appena il 4,8%. Debole anche il settore dei consumi discrezionali: butters anticipa un calo dei profitti del 4%, dovuto in gran parte al settore dell’auto. Escludendo l’industria automobilistica, il settore registrerebbe una crescita degli utili del 12%. Attenzione però: anche nel primo trimestre gli analisti prevedevano una crescita media tra il 7 e l’8% e i risultati si sono poi attestati oltre il 13%.
Bisogna anche considerare che i risultati eclatanti degli ultimi tre anni, con crescita degli utili oltre il 20%, sono riferiti all’economia appena uscita dalla recessione del 2001. Più l’economia cresce, più è difficile mantenere gli stessi livelli. Inoltre, le aziende avevano attuato drastiche riduzioni di costi che si erano tradotte in ottimi risultati aziendali. Ma quando l’economia cresce, le aziende devono spendere e fare assunzioni per tenere il passo con la domanda. Venerdì arriveranno i risultati di General Electric: attesi utili di 44 cent per azione, in rialzo rispetto ai 38 cent di un anno fa.