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WALL STREET: BORSA SVOGLIATA E PRE-NATALIZIA

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Il Dow Jones ha chiuso in ribasso, spinto da un altro calo delle azioni dell’energia, a -0,30% a 8.579,11. Lo Standard & Poor’s 500 è salito dello 0,26% a 887.60. Il Nasdaq è salito dello 0,77% a 1.564,32.

A far reggere i listini americani e’ stato solo l’annuncio del prestito ponte da oltre $17 miliardi a Chrysler e GM da parte del governo Usa, dopo un’apertura difficile dovuta al downgrade dell’agenzia di rating S&P500 su una nutrita lista di grandi banche americane ed europee che aveva spinto i contratti futures in netto ribasso nel preborsa.

Circa il salvataggio del settore auto in situazione pre-collasso industriale e finanziario, il presidente Bush ha affermato che saranno concessi i tanto attesi fondi a 2 delle Tre Big di Detroit per un valore complessivo di $17.4 miliardi, $13.4 dei quali saranno stanziati immediatamente, il resto sara’ reso disponibile a partire da febbraio. I titoli GM e F (gli unici due quotati) sono schizzati al rialzo alla notizia.

Non mancano i critici del piano di salvataggio. Poiche’ non e’ stato presentato alcun “business plan” da parte di GM e Chrysler (Ford ce la fara’ da sola, ha detto), molti analisti neutrali sostengono che e’ assai difficile aspettarsi che le due aziende oggi sill’orlo della bancarotta cambino radicalmente il loro approccio al mercato e ai prodotti in pochi mesi, dopo anni di errori gravissimi. Intanto il governo degli Stati Uniti continua a elargire a pioggia i soldi pubblici per settori che, secondo le leggi del libero mercato, non lo meriterebbero.

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Resta debole il settore finanziario che incassa il downgrade di Standard & Poor’s su numerosi istituti tra cui Bank of America, Citigroup e JP Morgan Chase i cui titoli si sono mossi al ribasso.

Riflettori puntati anche sul comparto tecnologico. Il colosso software Oracle ha annunciato stime sui prossimi risultati trimestrali migliori delle attese, annunciando un EPS compreso nella forchetta $0.31-0.33 per il prossimo trimestre. Notizie positive anche da Research In Motion (BlackBerry) che ha riportato un rialzo del 7% dei profitti e sorpreso gli analisti con un outlook incoraggiante per il trimestre in corso grazie alle forti vendite dei nuovi telefonini palmari Storm.

Sugli altri mercati, gia’ giovedi’ la seduta in borsa si era conclusa con gli indici in netto ribasso in parte a causa della debolezza dei titoli energetici, pressati dal nuovo tonfo del greggio, scivolato a nuovi minimi di 4 anni, sotto i $37 al barile. Venerdi’ e’ accaduto lo stesso, con nuovi minimi assoluti di periodo e i futures con consegna gennaio (all’ultimo giorno di scambi) in forte calo: la perdita e’ del 6.49% pari a -$2.35 a quota $33.87 al barile (con minimo assoluto a $33.44).

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Sugli altri mercati, sul valutario, euro in flessione nei confronti del dollaro dopo la chiusura di Wall Street a quota 1.3906. Circa i titoli del Tesoro Usa, il Treasury a 10 anni e’ finito piatto, con il rendimento (UST10Y) al 2.08%, piu’ o meno ai livelli di giovedi’.

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