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WALL STREET: BERNANKE DISILLUDE GLI INVESTITORI

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Sessione di borsa negative per i listini azionari Usa, spinti al ribasso dalle ultime dichiarazioni del presidente della Federal Reserve Ben Bernanke che hanno nuovamente deluso le speranze degli investitori su un possibile taglio al costo del denaro in uno dei prossimi meeting. Il Dow Jones e’ arretrato dello 0.78% a 12300, l’S&P500 dello 0.87% a 1417, il Nasdaq ha ceduto lo 0.83% a 2417. Ad intensificare le vendite sono stati anche il balzo del greggio, schizzato ai massimi livelli del 2007 a causa delle tensioni geopolitiche tra Iran ed Occidente, e un deludente dato sugli ordini di beni durevoli.

Impegnato in un’audizione al Joint Economic Commitee del Congresso, il capo della Banca Centrale americana ha dichiarato che nonostante le difficolta’ nel mercato immobiliare e la contrazione dell’attivita’ manifatturiera, l’economia Usa resta posizionata a registrare una modesta crescita nei prossimi mesi. Le pressioni inflazionistiche inoltre sembrano destinate ad affievolirsi col tempo, ma l’ancora elevato livello non permette alla Fed di abbassare la guardia, escludendo di conseguenza un cambiamento della politica monetaria adottata fino a questo momento.

Il fatto ha cosi’ allontanato un possibile vicino abbassamento dei fed funds, ipotesi che aveva preso piede tra gli operatori subito dopo l’ultimo incontro del Fomc, in cui erano stati maggiormente evidenziati i rischi di un rallentamento economico. Le ultime analisi hanno mostrato che la crisi dei mutui “subprime” non inficiera’ sugli altri comparti dell’economia, lasciando intatte le previsioni di una moderata crescita da qui alla fine dell’anno.

Non hanno di certo aiutato i listini neanche i numeri giunti in mattinata dal fronte macroeconomico. Nel mese di febbraio gli ordini di beni durevoli sono rimbalzati del 2.5% (in misura inferiore alle attese degli analisti) dopo essere crollati del 7.8% nel mese precedente. Esclusa la componente dei trasporti, il dato ha registrato una flessione dello 0.1% (quarto calo degli ultimi 5 mesi), alimentando le paure sulla riduzione degli investimenti capitali e sul tasso di attivita’ economica.

Ulteriori pressioni sono poi arrivate dal comparto energetico. La notizia dell’attacco da parte di una flotta irachena nei confronti di una nava americana, subito smentita dagli Usa, aveva fatto balzare il prezzo del greggio di ben $5 subito dopo la chisura dimartedi’. I futures con consegna maggio hanno archiviato la seduta in progresso di $1.15 a $64.08 al barile. L’Inghilterra ha smentito le voci dell’invio di forze armate in Iran per la liberazione dei
15 marinai catturati la scorsa settimana nelle acque del Golfo, ma la situazione resta critica.

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Tra i singoli titoli del Dow Jones, hanno chiuso in rialzo solo Altria ([[MO]]) (inserito nella Conviction Buy List di Goldman Sachs), Citigoup ([[C]]) (che beneficia dell’upgrade di Bank of America) e . I maggiori ribassi sono segnati da General Motors ([[GM]]), Wal-Mart ([[WMT]]), Verizon ([[VZ]]) e Boeing ([[BA]]).

Nel comparto hi-tech, in calo le azioni del colosso informatico Apple ([[AAPL]]) danneggiate dalla presentazione delle ultime novita’ alla CTIA wireless Industry Conference che potrebbero rappresentare una minaccia per le vendite dell’attesissimo iPhone.

Ancora debole il comparto immobiliare sulla scia del profit warning di Lennar ([[LEN]]) lanciato nella sessione di martedi’. Beazer Homes USA ([[BZH]]) ha chiuso in netto calo (-10% circa), oltre che per il difficile momento del settore, anche per essere finita nel mirino dell’FBI per pratiche illegali.

Sugli altri mercati, sul valutario l’euro ha ceduto terreno nei confronti del dollaro scendendo a quota 1.3313. L’oro ha chiuso in rialzo: i contratti con consegna giugno sul metallo prezioso sono avanzati di $4.10 a $672.90 l’oncia. In lieve calo i titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.62%.