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WALL STREET: BENE IL NASDAQ, BANCHE IN CALO

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I listini azionari americani si avvicinano al traguardo di meta’ seduta in lieve rialzo, con i tecnologici che tengono meglio degli altri settori (controlla la performance in tempo reale), mentre i finanziari prendono la strada dei ribassi dopo che Standard & Poor’s ha rivisto al ribasso il giudizio su 22 banche del Paese.

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Dopo tre sedute di ribassi i listini proveranno a rimbalzare, ma non sara’ un’impresa facile visto il nervosismo che regna sul mercato dopo le previsioni deludenti del colosso delle spedizioni FedEx.

Nel notificare la decisione di declassare gli istituti, l’agenzia di rating ha citato le attese di un peggioramento delle condizioni economiche per le aziende, a causa della volatilita’ dei mercati finanziari e della stretta sugli standard di controllo degli istituti. Washington ha annunciato oggi i dettagli della riforma del sistema di supervisione del sistema, che prevede la nascita di una nuova agenzia a protezione dei consumatori e piccoli investitori e che la Federal Reserve venga dotata di poteri straordinari per controllare quelle societa’ il cui collasso potrebbe mettere a rischio la stabilita’ dell’intera economia.

Come era naturale aspettarsi, il settore dei finanziari ha accusato il colpo e il benchmark delle banche KBW scivola del 4.7%. La societa’ di spedizioni, ritenuta da molti la cartina al tornasole dell’andamento dell’economia statunitense, perde oltre il 2.5% nel giorno in cui ha presentato i conti fiscali. Nel quarto trimestre fiscale l’azienda ha battuto le attese di Wall Street ma al contempo ha avvertito che le condizioni generali nei prossimi due trimestri saranno “estremamente difficili”.

“FedEx sta tirando dell’acqua addosso alla nozione che l’economia si sta riprendendo”, commenta Tony Clark, managing director dell’azionario per Nollenberger Capital Partners. “Il mercato, avendo rimbalzato in maniera cosi’ evidente dai minimi di inizio marzo, ora ha bisogno di ricevere segnali chiari del fatto che le aziende sono in grado di registrare utili in aumento e non solo di ridurre i costi”.

Sul fronte macro, prima del suono della campanella i nuovi dati sui prezzi al consumo hanno evidenziato il primo incremento del CPI da tre mesi a questa parte. Tuttavia il tasso annuale si e’ portato sui livelli piu’ bassi degli ultimi 60 anni. Intanto sembra che i membri del board della Banca Centrale avrebbero intenzione di utilizzare la prossima riunione di politica monetaria per smentire coloro che sono convinti che il comitato decidera’ per un incremento dei tassi guida, attualmente fermi allo 0.25%, entro il 2009.