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Wall Street: azionario e materie prime su grazie ai dati sulla manifattura

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New York – Vira e chiude la giornata in positivo il mercato azionario americano. I tre principali indici di borsa cancellano i cali moderati dell’avvio in seguito alla pubblicazione di dati, per la verita’ contrastanti, relativi alla spesa per le costruzioni e all’attività manifatturiera. Il tutto dopo che in giornata sono arrivati segnali poco chiari dall’Europa e dall’Asia.

In chiusura l’indice S&P500 registra +10,57 punti (+0,75%) a 1.419,04. Il Nasdaq fa segnare un +28,13 punti (+0,91%) a 3.119,7 punti, mentre il Dow +52,45 (+0,40%) a 13.264,49.

Si allontanano dunque i supporti. Per il Nasdaq il livello da tenere d’occhio e’ 3078/3069 (minimi di seduta a 3078), mentre per l’S&P 1403/1401 (minimi a 1.404) e per il Dow Jones 13165/13150 (minimi in area 13.153).

A livello settoriale, bene l’indice di riferimento dei grandi magazzini (XLP), che forte di un rialzo pari a +0,79% si porta sui massimi pluriennali. In denaro anche i materiali di base (XLB +1,41%) e gli energetici (XLE +0,98%). Lievemente positivi i tecnologici (XLK) e i titoli di assistenza sanitaria (XLV). Tra i singoli si distinguono in negativo le blue chip JP Morgan, 3M, Bank of America Merrill Lynch, Travelers, United Technologies e Caterpillar.

In ambito macroeconomico in Usa, l’indice ISM manifatturiero non ha deluso le attese e anzi ha registrato un miglioramento piu’ sostenuto del previsto in marzo, attestandosi a 53,4 punti rispetto ai 53 attesi e al 52,4 di febbraio. Delusione invece per le cifre sulla spesa per le costruzioni, che ha chiuso febbraio con un calo inaspettato del -1,1%. Le stime erano per un incremento delle attivita’ dello 0,5%.

Non vanno meglio le cose in Asia e in Europa. Il dato ufficiale sull’indice Pmi (Purchasing Managers’ Index) cinese e’ salito a 53,1 a marzo, rispetto a 51 il mese precedente. Oltre le attese di 50,5, raggiunge i massimi da 11 mesi.

L’indice manifatturiero Pmi dell’Eurozona e’ invece sceso a marzo a 47,7 da 49 di febbraio. Confermata la stima preliminare, il risultato segnala una contrazione dell’attivita’ per l’ottavo mese di fila.

Per quanto riguarda i singoli Paesi: Germania 47,9 (minimo da tre mesi); Italia 47,9 (massimo in tre mesi) e Francia 46,7 (minimo in 33 mesi). L’indice Markit Pmi manifatturiero della Gran Bretagna sale a 52,1 punti, in progresso rispetto ai 51,5 di febbraio.

Tra i singoli titoli, occhio a Total, dopo che la societa’ petrolifera ha annunciato di aver mandato una serie di esperti nel mare del Nord, per riparare una piattaforma che starebbe perdendo petrolio gia’ da una settimana.

Amazon paga il declassamento di Bank of America, che non reputa piu’ il rating meritevole di un Buy. Groupon fa un tonfo -16,89%, dopo aver annunciato problemi di contabilita’, mentre Avon balza del +17,25% circa dopo che Coty ha messo sul tavolo $10 miliardi.

Il gruppo di profumi Coty ha lanciato un’Opa sull’impresa specializzata nel business di cosmetici e rossetti. L’offerta ostile e’ stata respinta per ora, perche’ il prezzo viene giudicato troppo basso.

L’azionario Usa ha chiuso il migliore trimestre da oltre due anni, grazie alle rilevazioni positive delle ultime settimane e alla forza mostrata a fine mese. L’S&P500 e’ cresciuto +12% nei primi tre mesi dell’anno, +3,1% solo a marzo, in rialzo per il quarto mese di fila, la scia piu’ lunga dal 2009.

I primi tre mesi si sono conclusi con l’annuncio dell’accordo dei ministri finanziari dell’Eurogruppo del potenziamento del “firewall”, ovvero del muro di protezione per salvare l’Europa dalla crisi dei debiti sovrani, fino a oltre 800 miliardi di euro.

Sul fronte valutario, l’euro nei confronti del dollaro a $1,3321, nei confronti dello yen a JPY 109,29. Rapporto dollaro/yen a JPY 82,05. Gli investitori continuano così, come la settimana scorsa, a rifugiarsi sulla moneta giapponese.

Per terminare la panoramica sui mercati, riguardo alle commodities, i futures sul petrolio volano a quota $105,23 al barile; virano in positivo anche le quotazioni dell’oro a $1.679,70 l’oncia.