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WALL STREET AVANZA NONOSTANTE DELUSIONE DATI MACRO

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Gli indici americani hanno archiviato la seduta in leggero rialzo dopo aver attraversato piu’ volte la linea di parita’ a conferma della forte volatilita’ che sta contraddistinguendo i mercati nelle ultime sedute (dovuta anche alla scadenza di contratti futures e opzioni). Il Dow Jones e’ avanzato dello 0.22% a 12159, l’S&P500 dello 0.37% a 1392, il Nasdaq e’ ha guadagnato lo 0.29% a 2378.

Trovando conforto nel recupero finale della sessione precedente, gli operatori hanno ignorato il mix di notizie negative giunte in mattinata dal fronte economico che hanno evidenziato un’accelerazione delle pressionin inflazionistiche ed un rallentamento dell’attivita’ manifatturiera.

A febbraio i prezzi alla produzione sono saliti dell’1.3%, ben oltre le attese, spinti dai prezzi degli autocarri, dei beni capitali e del tabacco; in forte progresso anche il dato “core” avanzato il doppio delle stime (0.4% contro 0.2%). L’Empire State Index, l’indicatore che monitorizza l’andamento dell’attivita’ manifatturiera nell’area di New York, e’ crollato a 1.9 punti dopo essere salito di 24.4 nel mese precedente. Il Philadelphia Fed si e’ ridotto a 0.2 punti contro un consensus di 3.5.

Migliori i dati sul comparto del lavoro, con le nuove richieste per sussidi di disoccupazione in calo di 12 mila unita’ a quota 318 mila.

A mettere una contenuta pressione ai mercati sono state anche le dichiarazioni dell’ex presidente della Federal Reserve Alan Greenspan che, intervenuto di fronte ad un gruppo di industriali in Florida, ha messo in evidenza come il problema delle insolvenze sui mutui immobiliari non sia di poco conto e potrebbe intaccare anche altri comparti.

Nella giornata di venerdi’ l’attenzione dovrebbe essere polarizzata dai dati sui prezzi al consumo da cui si spera possano emegere nuove indicazioni sul futuro corso dei tassi d’interesse in vista dell’incontro della Fed la prossima settimana. Ricordiamo che al momento il costo del denaro e’ fermo al 5.25% e le stime degli economisti non puntano ad alcuna variazione nel breve periodo.

Passando alla cronaca societaria, all’interno del Dow Jones i maggiori rialzi sono stati registrati da Altria ([[MO]]), Citigroup ([[C]]), JP Morgan ([[JPM]]), Boeing ([[BA]]) e Procter & Gamble ([[PG]]). Bene anche Alcoa ([[AA]]) il cui titolo e’ schizzato sulla notizia della chisura di uno stabilimento in Ghana a causa di problemi elettrici: i prezzi dell’alluminio hanno ricevuto una spinta sulle prospettive di una ridotta offerta.

A salire e’ anche il colosso retail Wal-Mart ([[WMT]]) in seguito ad una notizia apparsa sui maggiori quiditiani nazionali secondo cui il gruppo sarebbe intenzionato ad offrire servizi bancari come mutui, carte di debito e polizze assicurative.

Nel comparto finanziario, la banca d’affari Bear Stearns ([[BSC]]) ha diffuso una trimestrale contrastata con profitti migliori delle attese ($0.02 sopra) e ricavi leggermente al di sotto delle stime. Il titolo e’ riuscito comunque ad avanzare del 2.5% circa, in progresso di oltre sete punti percentuali dai minimi della sessione precedente.

Tra le notizie di fusioni ed acquisizioni societarie, l’Intercontinental Exchange ([[ICE]]) ha avanzato una proposta d’acquisto sul CBOT Holdings ([[CBOT]]) che prevede il pagamento di un premium del 12.8% rispetto alll’ultimo prezzo di chiusura del titolo.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico il greggio ha chiuso vicino ai minimi di sette settimane dopo che l’OPEC ha deciso di lasciare invariata l’attuale produzione. I futures con consegna aprile sono arretrati di 61 centesimi a $57.55 al barile.

Sul valutario l’euro ha chiuso lieve progresso rispetto al dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3233. L’oro ha recuperato parte delle recenti perdite: i contratti sul metallo sono avanzati di $4.70 a $647.10 l’oncia. In leggero calo i titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.5360% dal 4.5220% di mercoledi’.