I listini azionari americani si avvicinano al traguardo di meta’ seduta in buon rialzo (controlla la performance in tempo reale), favoriti dai dati migliori delle attese sul fronte macroeconomico e dalle prospettive in miglioramento per quanto riguarda il futuro delle banche.
Il mercato ha accolto con favore i dati del rapporto sull’occupazione diffusi dal Dipartimento del Lavoro, che in aprile hanno mostrato la perdita di posti piu’ contenuta dallo scorso ottobre. Il dato di -539 mila posizioni risulta inoltre migliore del previsto, con gli analisti che si aspettavano in media la perdita di 600 mila posti. Le notizie hanno spinto il Dow Jones in rialzo di quasi 150 punti.
A meta’ mattinata tuttavia, mentre gli operatori digerivano i dati macro, il mercato ha rallentato un po’ la corsa. Il rapporto ha evidenziato che l’impatto della recessione continua a fare sentire il suo peso sulla vita degli americani e sulle attivita’ delle societa’. Il tasso di disoccupazione e’ salito all’8,9% in aprile, sui massimi dal 1983. In tempo di crisi le aziende continuano a mantenere un approccio cauto per quanto riguarda le assunzioni.
In sintesi, secondo Jack Ablin, chief investment officer di Harris Private Bank, il rapporto sull’occupazione contiene sicuramente delle notizie positive, ma non abbastanza da giustificare l’inizio dei festeggiamenti: “Rimane il fatto che siamo pur sempre in una fase di rallentamento economico”.
A sollevare il morale degli investitori hanno contribuito i risultati degli “stress test” condotti dal governo sui 19 principali istituti finanziari del Paese, che hanno dipinto un quadro meno cupo del previsto. Gran parte dei titoli bancari si distingue in positivo, anche quelle che dovranno fare ricorso ad infusioni di nuovi capitali. Citigroup sale del 9%, Bank of America del 6%.
Delle 19 societa’ finanziarie sottoposte ai controlli, dieci avranno bisogno nel complesso di 75 miliardi di dollari di finanze fresche, che serviranno da cuscinetto contro eventuali perdite future nel caso in cui la recessione dovesse aggravarsi. Alcuni investitori temevano che i risultati avrebbero evidenziato la necessita’ per alcune delle maggiori banche del Paese di raccogliere un numero piu’ alto di capitali.