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Wall Street aspetta Bernanke, per il Dow miglior ottobre dal 2006

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L’ultima seduta della settimana si chiude pressoche’ invariata per Wall Street. Gli investitori sembrano preferire ancora una volta la sicurezza alla luce di un quadro macro poco confortante a cui si aggiunge lo scetticismo per le mosse future della Fed.

Il Dow ha terminato la giornata a 11118.49, in rialzo dello 0.4% (+4.54 punti), il Nasdaq e’ fermo a 2507.41 mentre l’S&P 500 segna -0.04% a 1183.26 (-0.52 punti).

Il bilancio settimanale, nell’ordine, e’ di -0.1%, +1.1% e +0.02%. Quello mensile vede il Dow in crescita del 3.1% (miglior ottobre dal 2006), per il Nasdaq +5.9% mentre per il benchmark di Wall Street +3.7% (miglior ottobre dal 2003). Di fatto e’ continuato il rally di settembre: il Dow in due mesi e’ in rialzo dell’11% mentre l’S&P 500 del 12.8%.

L’incertezza ha fatto si che gli acquisti si concentrassero unicamente sul settore delle utilities con oro e argento che sono stati ben comprati. Ecco i prezzi di chiusura:

– oro: +1% a $1357.60 all’oncia

– argento: +3% a $24.56 all’oncia

– gas naturale: rally per il secondo giorno, +4% a $4.03 per MMBtu, livelli migliori da 5 settimane all’indomani del dato sulle scorte minori del previsto e previsioni di temperature piu fredde delle attese

Il mercato continua a essere deluso su due fronti:

– il rialzo del 2% del Pil Usa del terzo trimestre (il dato preliminare odierno e’ in linea alle attese) non e’ sufficiente per credere in una ripresa convincente dell’economia (anche perche’ nel primi tre mesi dell’anno l’icremente era stato del 3.7%). Non mancano gli ottimisti cosi’ come i contrarian che per l’anno prossimo hanno stime piu’ caute sugli Stati Uniti.

– il piano di allentamento monetario che tutti danno per scontato potrebbe essere annunciato il prossimo 3 novembre da parte della Fed, che sembra piu’ propensa a comprare Titoli di stato Usa per un importo molto piu’ contenuto di quanto sperato dagli operatori. Secondo Goldman Sachs, la Banca Centrale americana la includera’ nel programma anche bond trentennali, mentre secondo i trader dovrebbe concentrarsi su quelli decennali (benchmark del settore) o quelli con scadenza a termine ancora piu’ breve. Per molti economisti il piano non funzionera’

L’agenda macro ha per altro fornito dati contrastanti:

– Sopra le attese il Chicago PMI del mese di ottobre

– Sotto le stime il risultato preliminare della fiducia dei consumatori del mese in corso. Si tratta dei minimi da 11 anni

Sul fronte societario si segnalano le seguenti trimestrali:

– Estee Lauder (EL, +10.5% a $71.17), produttore di prodotti per la bellezza di fascia alta, ha registrato nel primo trimestre fiscale profitti in rialzo del 36% a $191.1 milioni. Vendite in rialzo del 14% a $2.09 miliardi. Alzato l’outlook.

– Merck (MRK, -1.72% a $36.30), gruppo farmaceutico, ha messo a segno un calo del 90% degli utili nel terzo trimestre a $341.6 milioni, pari a $0.11 per azione. Senza spese legali, costi di ristrutturazione e altre voci Merck vede l’Eps a $0.85.

– Chevron (CVX,-2.19% a $82.59), colosso petrolifero, ha risentito della moratoria sulle trivellazioni del greggio: gli utili per azione sono stati pari nel terzo trim estre fiscale a $1.87 contro $1.72 dello stesso periodo dell’anno prima. Per quanto in rialzo, il dato ha deluso le attese del mercato che erano per un Eps di $2.15

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, i futures sul petrolio con consegna dicembre hanno perso lo 0.9% a $81.43 il barile. Sul fronte valutario l’euro ha ceduto lo 0.12% a quota $1.3914. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale e’ pari al 2.6120% dal 2.6610% di ieri. Minimi storici per i titoli a tre anni, che hanno toccato lo 0.4947%.