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WALL STREET ARRETRA SULLA MINACCIA DELLA RECESSIONE

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I listini hanno ceduto interamente i guadagni realizzati in apertura e si sono spinti in forte ribasso dopo che gli ultimi dati macro hanno risollevato i timori di recessione per l’economia americana. Il Dow Jones e’ arretrato dell’1.15% a 12284, l’S&P500 dell’1.29% a 1342, il Nasdaq ha perso l’1.17% a 2299.

A riportare le vendite sui mercati sono stati i deludenti aggiornamenti diffusi subito dopo l’apertura delle borse che hanno segnalato un’ulteriore contrazione dell’attivita’ manifatturiera nell’area di Philadelphia e il quarto calo consecutivo del Superindice. Lo scenario punta chiaramente ad una brusca frenata dell’economia: il Philly Fed a gennaio era crollato a -20.1 punti, ha poi esteso la contrazione (in controtendenza con le attese degli economisti) a -24 punti a febbraio. Anche l’indicatore relativo all’area di New York nei giorni scorsi aveva evidenziato una contrazione.

Dall’inizio dell’anno ad oggi, l’indice S&P500 ha realizzato una performance negativa pari a -8.2%, a conferma di come la debolezza del mercato delle case e il credit crunch stanno trascinando al ribasso altri comparti. A segnare la strada dei ribassi oggi sono stati i titoli energetici e quelli industriali. “Il consensus e’ chiaramento per un indebolimento della crescita economica. A questo punto non consiglierei piu’ di puntare sulle societa’ energetiche, hanno gia’ fatto la loro corsa” ha commentato Theodore Parrish, manager di Henssler Financial Group.

Dopo essere schizzato ad un nuovo record oltre la soglia dei $100 nella seduta precedente, il petrolio ha ritracciato in risposta al forte aumento delle scorte settimanali. I futures con consegna aprile (da oggi quelli di riferimento) hanno chiuso con un ribasso giornaliero di $1.47 a $98.23 al barile. A mettere pressione alle quotazioni dell’oro nero sono state anche le ultime dichiarazioni del noto petroliere texano T. Boone Pickens.

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A livello societario, ovviamente in calo i titoli dei colossi petroliferi Exxon Mobil (XOM) e Chevron (CVX). Tra le azioni del comparto retail, in calo Target (TGT) che accusa i commenti negativi degli analisti di Citigroup che hanno raccomandato ai clienti di vendere l’azione. A luci ed ombre la trimestrale di J.C. Penney (JCP): i profitti hanno subito un rallentamento piu’ contenuto delle attese, ma l’outlook offerto sull’intero anno ha deluso le aspettative. La societa’ venditrice di ricambi per auto Lithia Motors (LAD) e’ crollata di oltre il 30% dopo aver emesso un warning sui profitti previsti per il 2008.

Tra i titoli hi-tech, in buon rialzo il colosso di infrastrutture network Cisco Systems (CSCO) grazie all’upgrade ricevuto dalla banca d’affari Citigroup. In rally il titolo Research In Motion (RIMM) dopo aver migliorato le previsioni sul numero di utenti per il trimestre in corso. In lieve calo Microsoft (MSFT): l’azienda ha condotto una conference call in cui sono stati comunicati “significativi” cambiamenti a livello di inteoperabilita’.

Nel settore finanziario, vendite sulla banca Suntrust (SNST) danneggiata dal cambio di rating sul credito da parte dell’agenzia Standard & Poor’s da “Stable” a “Negative”. Separatamente il gruppo Oppenheimer ha rivisto al ribasso il giudizio sull’azienda da “Perform” a “Underperform” a causa delle esigue possibilita’ di ricevere offerte di acquisto.

Sugli altri mercati, sul valutario, l’euro ha ripreso a guadagnare terreno sul dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4817. Ancora in rialzo l’oro. I futures con consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in progresso di $11.00 a $948.80 all’oncia. In progresso i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.7840% dal 3.9170% di mercoledi’.

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