Il mercato azionario e’ in rialzo di oltre il 5% in settimana, ma il momentum e’ lievemente scemato in mattinata, con gli investitori che si interrogano sul movimento tecnico dei titoli americani, che sono ad un passo dal superamento della media mobile a 50 giorni. Le notizie giunte dal fronte macro e societario non hanno fatto molto per decidere le sorti dei listini sinora.
Il Dow Jones cede lo 0.2% a 10875.22 punti, il Nasdaq lo 0.35% in area 2416.65, mentre l’S&P 500 lo 0.15% a 1169.94 punti.
Tra i pochi catalizzatori di giornata i conti di Cisco Systems e i dati macro sui sussidi di dicoccupazione, che non hanno convinto a pieno gli operatori. I risultati dell’azienda di sistemi di Rete sono risultati molto piu’ alti delle previsioni e in linea con il trend in miglioramento del settore tecnologico. Ma l’outlook non e’ piaciuto al mercato e piano piano le componenti del Nasdaq hanno iniziato a indebolirsi.
Nel frattempo il dollaro guadagna terreno sulle rivali principali e si porta sui massimi di seduta di +0.4%. Gran parte dei rialzi sono registrati nei confronti dell’euro, che e’ tornato sui minimi di un anno, afflitto dalle solite preoccupazioni riguardanti lo stato di salute delle finanze pubbliche dei Paesi periferici, la maggior parte dei quali sono alle prese con piani di austerita’ volti a risanare il debito.
I listini hanno ridotto i rialzi moderati accumulati nella primissima parte della mattina, dopo che il governo ha riportato un calo di 4.000 unita’ delle domande di indennita’ di disoccupazione. Il risultato e’ stato lievemente peggiore delle attese, ma a deludere sono state sopratutto le richieste continuative, inaspettatamente salite a 4.627 milioni. Dalle cifre sul lavoro ormai gli investitori si aspettano di piu’.
I prezzi import di aprile hanno registrato un incremento dello 0.9% mese su mese, che si confronta con il +0.5% di marzo. Dal fronte immobiliare, intanto, arrivano buone notizie: i pignoramenti sono calati di oltre il 2% ad aprile rispetto a un anno prima. E’ la prima volta in assoluto che si registra un ribasso su base tendenziale. Lo ha comunicato RealtyTrac.
Alle 18.30 italiane prendera’ la parola il numero uno della Fed Ben Bernanke in un domanda e risposta nel corso di una conferenza. Alle 19 si conoscera’ l’esito dell’asta di titoli a trent’anni.
A parte i dati macro, le notizie societarie scarseggiano, con i conti di Cisco Systems che hanno attirato l’attenzione degli operatori. L’azienda di sistemi di Rete ha riportato un utile trimestrale in netto miglioramento sopra le attese degli analisti. Le cifre annunciate dovrebbero fa ben sperare per le attivita’ del settore tecnologico e in particolare per le spese IT e nel comparto Internet. Ma le previsioni per le attivita’ future hanno finito per avere la meglio, demoralizzando gli investitori. I titoli CSCO cedono oltre il 3.5% in avvio.
L’attenzione degli operatori e’ rivolta ancora una volta al mondo della finanza: dopo quasi un mese dall’accusa di frode rivolta dalla Sec a Goldman Sachs e all’indomani della notizia dell’avvio di indagini su Morgan Stanley per operazioni non del tutto trasparenti nel settore dei mutui immobiliari, il procuratore generale di New York Cuomo fa tremare altri sei istituti
Secondo quanto riporta il New York Times, sei colossi della finanza – UBS, Citigroup, Credit Suisse, Deutsche Bank, Credit Agricole, Merrill Lynch, ora controllata dalla Bank of America, oltre alle stesse Goldman Sachs e Morgan Stanley -avrebbero fornito false informazioni ad alcune tra le principali della agenzie di rating tra le quali Standard & Poor’s, Fitch e Moody’s allo scopo di far sopravvalutare l’affidabilità di titoli creati per sostenere i mutui da loro concessi. Le banche Usa sembrano snobbare la notizia nel pre-mercato.
Sembrano destinate a passare in secondo piano le proccupazioni sulla tenuta dei paesi di Eurolandia mentre l’euro si mantiene ancora debole, riportandosi sui minimi di un anno. Ieri la Spagna, oggi e’ il Portogallo a varare un piano anti deficit.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio continuano a perder quota. I futures con consegna giugno segnano un calo dello 2.01% (-$1.52) attestandosi a quota $74.13 al barile. Sul valutario la moneta unica si attesta appena sotto $1.2559 (-0.43%). Prese di beneficio sull’oro, ieri protagonista assoluto con un nuovo top assoluto. In questo momento il metallo giallo e’ in flessione di $2.5 (-0.2%) in area $1240.60. Il rendimento sul benchmark decennale si attesta al 3.5370%, in flessione di 3 punti base dal 3.5670% di ieri.