Partenza all’insegna della lettera per l’azionario americano, con gli indici che scambiano in ribasso dopo che l’incremento delle spese al consumo non e’ stato sufficiente a rassicurare il mercato, che non trova la forza di allungare i forti guadagni accumulati ieri.
Dagli ultimi dati macro e’ emersa una situazione migliore del previsto per quanto riguarda lo stato di salute della maggiore economia mondiale. Se da un lato infatti le spese al consumo non hanno deluso le attese, registrando in maggio il primo rialzo negli ultimi tre mesi, il reddito personale e’ balzato sui massimi annuali, segnale che gli sforzi compiuti dal governo per rilanciare l’economia stanno incominciando a dare i primi frutti.
Tuttavia gli operatori preferiscono non sbilanciarsi, in attesa di conoscere i dati sulla fiducia dei consumatori nel mese in corso. Secondo le previsioni di Wall Street l’indice dell’universita’ del Michigan dovrebbe rimanere invariato. Mentre la seconda meta’ dell’anno si avvicina, il nervosismo del mercato sta tendendo ad aumentare, con gli investitori che si interrogano su quali saranno la forza e i tempi della ripresa economica.
Guardando alle performance settoriali, particolarmente pesanti in avvio i semiconduttori. Micron scivola di circa il 2% dopo che il maggiore produttore di chip di memoria degli Stati Uniti ha archiviato il terzo trimestre fiscale in rosso. La lettera colpisce anche Intel, il principale produttore di semiconduttori per computer, mentre il colosso dei software Microsoft scivola di circa un punto percentuale.
All’intero di un settore negativo, continuano invece la loro corsa i titoli Palm. Ieri a mercati chiusi la societa’ produttrice di telefoni multimediali ha riportato un risultato trimestrale superiore alle attese. Da parte sua KB Home (+1%) ha riportato una perdita trimestrale inferiore a quella di un anno prima, ma gli utili hanno deluso le attese degli analisti. Tuttavia la costruttrice di case ha fatto sapere che gli ordini di nuove proprieta’ immobiliari sono cresciuti, se confrontati con i primi tre mesi dell’anno.
A polarizzare l’attenzione dei mercati potrebbero essere ancora una volta le banche. Gli investitori hanno manifestato un certo interesse nel piano annunciato da Ubs, una delle banche tra le piu’ colpite dalla crisi finanziaria, volto a incrementare le proprie finanze di 3.8 miliardi di franchi svizzeri ($3.5 miliardi), ma ritengono che la societa’ svizzera non riuscira’ a ritornare redditizia finche’ non avra’ risolto alcuni problemi legali, con molti clienti che continuano ad abbandonare l’istituto. I titoli cedono circa il 3% in avvio.
Sugli altri mercati, sul valutario si indebolisce il dollaro, dopo che la Banca Centrale cinese ha ribadito l’intenzione di esortare gli altri Paesi a introdurre una “supervaluta sovrana”, precisando che per gli istituti finanziari della Cina si prospettano condizioni economiche difficili quest’anno. Al momento l’euro scambia in progresso nei confronti del biglietto verde, attestandosi a quota 1.4084.
Nel comparto energetico i futures con consegna agosto virano in rosso, cedendo $0.57, attestandosi a quota $69.66 al barile. Guadagna invece ancora terreno l’oro, a $943.90 (+$4.40) l’oncia. In rialzo i prezzi dei Titoli di Stato Usa: il rendimento sul benchmark decennale e’ sceso al 3.5400% dal 3.5460% di giovedi’.