Wall Street apre i battenti in territorio negativo dopo le mosse del 25 dicembre della Cina, che ha alzato i tassi per frenare l’inflazione.
I volumi si preannunciano contenuti non solo perche’ questa giornata e’ storicamente tranquilla ma anche perche’ New York deve fare i conti con la tempesta di neve che ha messo a tappeto la citta’ e la East Coast in generale.
In calendario non ci sono importanti dati macro e le notizie societarie scarseggiano. Potrebbero essere sotto pressione i retailer: la brutta nevicata lungo la costa orientale degli Stati Uniti rende difficile raggiungere i punti vendita in uno di quelli che vengono considerati i giorni di maggiore shopping. Da monitorare anche le compagnie aeree come Us Airways e United Continental: l’aeroporto JFK a New York e’ rimasto chiuso fino alle 5 di questa mattina (le 11:00 ora italiana) e tale rimarra’ fino alle 16 (le 22:00 in Italia) a causa della neve cosi’ come gli altri due aeroporti della citta’.
In Europa, cosi’ come e’ stato in Asia, l’azionario si muove all’insegna della debolezza. Gli operatori guardano all’aumento dei tassi di interesse cinesi, deciso il giorno di Natale. Secondo gli analisti la mossa potrebbe stare a indicare che Pechino sta accelerando il passo con cui rivede al rialzo il costo del denaro per raffreddare la sua economia. Alla luce di questa mossa la borsa di Shanghai ha perso quasi il 2% a causa del comparto bancario: si teme una stretta dei prestiti.
Sulle borse del Vecchio Continente frena con decisione il settore auto dopo la decisione presa dalla municipalita’ di Pechino di ridurre l’ingresso di auto nella capitale cinese, penalizzando soprattutto i marchi tendeschi, che nel celeste Impero fanno la parte del leone.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico, ifutures sul petrolio con consegna febbraio sono in ribasso dello 0,48% a quota $91,07 il barile. Il derivato con scadenza febbraio dell’oro segna +0,25% a $1.384 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro e’ in rialzo del +0,27% a quota $1,3157. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale vale il 3,39% dal 3,393% di giovedi’ scorso (venerdi’ i mercati erano chiusi per festivita’).