I futures sui principali indici borsistici americani ampliano la loro flessione rispetto a un’ora fa viaggiando sotto la parita’ (vedi quotazioni a fondo pagina). A trenta minuti dall’avvio delle contrattazioni, dunque, l’apertura si preannuncia negativa. Oro e petrolio ritracciano. Si sgonfia anche il rendimento del decennale.
Il tutto all’indomani di una seduta che, grazie ai dati sul settore servizi e immobiliare, ha visto il Dow Jones avvicinarsi alla soglia degli 11000 punti per la prima volta in 18 mesi (era il 29 settembre 2008 quando ha rotto all’ingiu’ tale livello) mentre l’S&P 500 punta a quota 1200. Per quanto l’apertura di oggi si preannunci negativa, vale la pena far notare che il Dow ha chiuso positivamente le ultime cinque settimane, il piu’ lungo periodo da meta’ aprile dello scorso anno.
Ci sono vari catalizzatori che nelle prossime sedute potrebbero condizionare l’andamento dei listini, che si preparano alla stagione delle trimestrali, in calendario dalla prossima settimana. Alle 20:00 ora italiana (le 14:00 a New York) la Fed pubblichera’ le minute relative all’incontro dello scorso 16 marzo, quando Bernanke e il suo braccio di politica monetaria decisero di lasciare invariato il costo del denaro a un livello storicamente molto basso. Si ricorda che ieri la banca centrale americana non ha modificato il tasso di sconto, che resta cosi’ allo 0.75%.
Intando il numero uno della Fed di Richmond Jeffrey Lacker ha detto che la represa dell’economia americana e’ sostenibile e che non ci sara’ una seconda recessione.
A livello societario, attenzione all’M&A. Il colosso minerario Peabody Energy ha alzato la sua offerta per l’australiana Macarthur Coal. Sul piatto $3.27 ad azione, a sconto rispetto all’ultima chiusura del titolo in borsa.
Alcoa ha annunciato la chiusura di due impianti a causa dell’attuale congiuntura.
Nel settore tecnologico, Microsoft si prepara a lanciare entro una settimana l’atteso “Project Pink”, un telefonino che consentira’ al gigante del software di entrare nel crescente mercato degli smartphone. L’operatore telefonico AT&T ha comunicato investimenti da circa $1 miliardo nell’anno in corso per ampliare la sua rete per le piccole aziende e supportare cosi’ la diffusione dei dispositivi mobile computing.
Ieri, dopo la chiusura dei mercati, tonfo del 7% per Bally Technologies dopo l’annuncio di nuove guidance. Nel pre-mercato cede terreno anche Massey Energy dopo che un’esplosione in una sua miniera di carbone in West Virginia ha causato la morte di 25 persone, due feriti e 4 dispersi. Si tratta del peggior bilancio dal 1984. Gli analisti di Jefferies & Co. hanno pero’ ribadito la raccomandazione Buy: il titolo, dicono gli analisti, e’ sottovalutato.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio scivolano rispetto alla seduta di ieri, quando avevano toccato i massimi da 17 mesi. I futures con consegna maggio cedono $0.15 attestandosi a quota $86.47 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia a quota $1.3365 (-0.88%). L’oro cede $5.10 in area $1128.70 l’oncia. Quanto ai titoli di stato, il rendimento sul benchmark decennale si sgonfia un pochino al 3.9400% dopo che ieri ha superato il 4% per la prima volta dallo scorso giugno. Oggi e’ prevista un’asta di titoli a tre anni. Una debole domanda insieme a indicazioni su una ripresa economica hanno aiutato i prezzi a scendere e i rendimenti a salire.
Alle 15:00 (le 9:00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P500 cede 4.80 punti (-0.41%) a 1178.30.
Il contratto sull’indice Nasdaq 100 segna un calo di 6.75 punti a 1966.75 (-0.34%).
Il contratto sull’indice Dow Jones segna una flessione di 30 punti (-0.28%) a 10879.