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WALL STREET: APERTURA PESSIMA, POI IL RECUPERO

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Avvio di seduta in forte calo per gli indici americani, incapaci di reagire all’ondata di vendite (-21% in una settimana) un vero e proprio “crash al rallentatore”. Nei minuti iniziali il Nasdaq perdeva -4%, il Dow Jones e’ arrivato a segnare una perdita di 697 punti, al di sotto degli 8000 punti per la prima volta dall’aprile 2003. Poi sono intervenuti i primi acquisti, il DJIA ha ridotto il calo a ‘soli’ 250 punti, mentre il Nasdaq ha recuperato a -1,0%.

I broker di borsa sono alla ricerca della “capitolazione”, cioe’ il giorno in cui il ribasso in borsa e’ talmente forte, drastico e doloroso – alimentato dal panic selling dei piccoli investitori e dai fondi in perdita che escono dal mercato – che non resta che prendere atto del raggiungimento di un “bottom” (fondo). Da li’ si pongono le basi per un recupero. Sara’ oggi nella tarda serata quel giorno?

Tutte le piazze internazionali sono in ginocchio, in Europa la perdita media e’ di circa l’8%, in Giappone l’indice Nikkei ha ceduto il 9.6%. Molte borse sono state oggi chiuse per eccesso di ribasso degli indici, tra cui Austria, Irlanda, Islanda, Thailandia e Russia.

Le vendite iniziali a Wall Street avevano interessato soprattutto il comparto finanziario, con Morgan Stanley arrivata a segnare una perdita del 28% e Goldman Sachs in ribasso del 17%, entrambe sotto pressione a causa del possibile taglio del rating sul credito da parte dell’agenzia Moody’s. Il brusco e veloce calo ha pero’ riportato qualche compratore sull’azionario, attratto dai prezzi di alcuni titoli particolarmente depressi.

La situazione ovviamente resta critica, continua ad esserci una totale assenza di fiducia tra gli investitori. La seduta di ieri si e’ chiusa in forte calo in accelerazione nell’ultima mezz’ora per le vendite forzate di hedge funds obbligati a smobilitare per far fronte ai riscatti; nelle ultime sette giornate gli indici non sono mai riusciti ad avanzare e sono in ribasso di -42% dai massimi toccati un anno fa.

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Sul fronte societario, General Electric ha riportato un calo del 22% dei profitti, rispettando le stime (riviste al ribasso pochi giorni fa). La scorsa settimana la conglomerata industriale aveva operato un’offerta di titoli per un valore di $12 miliardi in cerca di protezione nel caso di un deterioramento dei ‘commercial paper’. L’investitore miliardario Warren Buffett (ora l’uomo piu’ ricco al mondo dopo aver scavalcato Bill Gates) aveva iniettato nel gruppo nuovi capitali per $3 miliardi.

Tra i titoli hi-tech, brutte notizie da Infosys Technologies (INFY), la piu’ grande azienda tecnologica indiana: la societa’ ha rivisto al ribasso le stime sugli utili trimestrali.

Sugli altri mercati, e’ in calo il petrolio: i futures con consegna novembre sono in ribasso di $5.05 a $81.84 al barile. L’IEA ha ridotto le previsioni sul consumo globale di greggio. Sul valutario, l’euro e’ in ribasso nei confronti del dollaro a quota 1.3526. In progresso l’oro a $907.90 l’oncia (+$21.40). Arretrano infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.88%.

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