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WALL STREET: APERTURA INCERTA, GIU’ TLC E CHIP

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Apertura incerta sui mercati americani.

Gli investitori guardano con diffidenza al settore telecomunicazioni e chip dopo i commenti negativi di alcuni analisti, e sembrano puntare al comparto banche d’investimento dopo gli upgrade operati da UBS Warburg.
VEDI:
TLC: ANALISTI BOCCIANO IL SETTORE
BANCHE D’INVESTIMENTO: UBS POSITIVA SUL SETTORE

Verificare aggiornamento indici IN TEMPO REALE in prima apgina.

Sotto pressione dunque tutto il comparto tlc e chip, che continuano le performance negative registrate sulle borse europee a causa della bocciatura arrivata da Goldman Sachs e Merrill Lynch.

James Covello, il nuovo analista a cui Goldman ha affidato il settore infrastrutture per le tlc e chip, prevede un declino dell’8% nelle spese in conto capitale per il 2002 e anticipa un calo del comparto nonostante una ripresa sia ancora nelle speranze degli investitori.

Negativi anche i giudizi di Merrill Lynch che ha ridotto il rating per alcuni big mondiali del settore telecomunicazioni wireless: per Ericsson (ERICY – Nasdaq) da “Buy” ad “Accumulate”, per Motorola (MOT – Nyse) da “Accumulate” a “Neutral sul breve termine”, mentre per Alcatel (ALA – Nyse) e Marconi (MONI – Nasdaq) da “Accumulate” a “Neutral sul lungo termine”.

La banca d’affari ha poi tagliato le stime sulle vendite mondiali di cellulari da 450 milioni di unita’ a 410 milioni di unita’ per il 2002 e ritiene che il mercato delle infrastrutture per la telefonia mobile registrera’ una flessione del 5% nel 2002, contro il +10% precedentemente stimato.

Alla negativita’ intorno alle tlc, si contrappone l’entusiasmo attorno al settore banche d’investimento che – secondo UBS Warburg – si sta preparando ad una ripresa.

Diane Glossman, l’analista che ha redatto il rapporto sul comparto, ha aumentato il giudizio su Lehman Brothers (LEH – Nyse), Goldman Sachs (GS – Nyse), Merrill Lynch (MER – Nyse) e Morgan Stanley (MWD – Nyse) portandolo da “Hold” a “Buy”.

Glossman ritiene che la vera ripresa delle attivita’ si manifestera’ verso la fine dell’anno o la prima meta’ del 2002.

Nessuna reazione invece alla revisione sul dato relativo alla produttivita’ per il secondo trimestre. Il dato e’ stato rivisto a +2,1%, mentre inizialmente era stata comunicata una crescita del 2,5%.

Il dato e’ praticamente in linea con le attese di mercato. Un sondaggio condotto dall’agenzia di stampa Dow Jones insieme alla rete televisiva CNBC tra gli economisti di Wall Street aveva previsto in media un aumento del 2% per il secondo trimestre.

Una crescita della produttivita’ riduce i rischi di pressioni inflazionistiche e aiuta a dare una spinta agli utili aziendali. Poiche’ i lavoratori producono piu’ beni per ora, i datori di lavoro possono permettersi di pagare salari piu’ alti senza un conseguente aumento dei prezzi.
VEDI:
USA: PRODUTTIVITA’ +2,1% SECONDO TRIMESTRE