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Wall Street: ancora Sell

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Dopo tre ore di contrattazione Wall Street continua a viaggiare in territorio negativo tentanado di risollevarsi dai minimi di seduta toccati alle 11:00 ora locale (le 17:00 in Italia).

Pesa il calo del 2,6% delle risorse di base mentre scivolano dell’1,6% i titoli energetici. Non si salvano nemmeno gli industriali (-1,23%) e i tecnologici (-1,52%). Giu’ anche le banche (-0,39%), che ignorano i buoni conti di Morgan Stanley. L’uncio settore a registrare timidi acquisti e’ quello difensivo delle utilities (+0,53%).

Gli analisti tecnici fanno notare che fino a quando l’S&P 500 terra’ quota 1.245-1.250 si puo’ definire il mercato ancora “bull”, all’insegna del toro. Il tutto avviene all’indomani dello scivolone che ha visto l’S&P 500 registrare per la prima volta da novembre un calo dell’1%. L’indice benchmark di Wall Street si e’ mantenuto pero’ sopra la sua media mobile a 10 giorni, continuando il suo record con 34 sedute al di la’ di questo livello.

Ignorati i buoni dati macro odierni. Flessione superiore alle attese delle richieste settimanali dei sussidi di disoccupazione.

Massimi dell’agosto 2007 per le vendite di case esistenti di dicembre. Il 2010 e’ comunque stato l’anno peggiore dal 1997.

Superiore alle stime il Superindice del mese scorso, che fornisce una previsione sull’attivita’ economica americana.

Unica delusione e’ stato il datopeggiore delle stime dell’indice Philadelphia Fed di gennaio.

Sullo sfondo restano i dati macro arrivati dalla Cina. Il balzo del Pil e la produzione industriale hanno superato le attese mentre l’inflazione (+4,6%, non e’ un numero ufficiale ma e’ giudicato credibile) non e’ calata come si aspettavano gli analisti. Cio’ potrebbe portare le autorita’ di Pechino a nuove misure monetarie restrittive, eventualita’ temuta dagli operatori.

In Europa i listini hanno chiuso contrastati: pesante Londra, tengono Piazza Affari e Madrid. Parigi riperde la parita’. Tra le piazze asiatiche si ricorda il forte calo della borsa Shanghai, che ha perso quasi il 3% mentre a Hong Kong l’Hang Seng ha ceduto l’1,7% ein Giappone il Nikkei e’ scivolato dell’1,1%. In generale per le borse dei mercati emergenti e’ stata la peggiore giornata in sei settimane.

Sugli altri mercati i futures sul petrolio con consegna febbraio del petrolio cedono il 2,41% a $88,67. Il derivato con scadenza febbraio dell’oro perde l’1,37% a $1.351,40. Sul fronte valutario, l’euro torna a cedere lo 0,05% a quota $1,3466. Quanto ai Treasury, il rendimento del decennale si trova al 3,4110% dal 3,337% di ieri.

A Wall Street i volumi sono superiori alla media (sul NYSE 533 milioni di titolo scambiati; sul NASDAQ sono 1,18 miliardi). I titoli che segnano un rialzo superano quelli in ribasso(sul NYSE 1076/1823, sul NASDAQ 725/1788) mentre le azioni che hanno registrato nuovi massimi sono di poco maggiori a quelli che hanno registrato nuovi minimi (sul NYSE il rapporto e’ 37 a 24 e sul NASDAQ 22 a 16).

Sul fronte settoriale, si distinguono: Cotton-BAL +1.7%, Nat Gas-UNG +1.8%, Spain-EWP +1.5%, Home Construction-ITB +1.2%, Retail-XRT/RTH +1.0%, Utilities-XLU +1.0%. In calo Silver Miners-SIL -4.5%, Copper Miners-COPX -4.4%, Silver-SLV -3.8%, Jr. Gold Miners-GDXJ -3.5%, Lithium-LIT -3.2%, Turkey-TUR -3.0%, Indonesia-IDX -2.7%, Base Metals-DBB -2.7%, Shippers-SEA -2.7%, Coal-KOL -2.7%, Ag-MOO -2.6%.