Avvio di seduta contrastat per l’azionario americano. A soffrire maggiormente e’ il comparto tecnologico trasciato al ribasso dalla deludente trimestrale del colosso dei chip Intel. Dopo 30 minuti dall’apertura il Dow Jones segna un calo dello 0.31%, l’S&P500 dello 0.18%, mentre il Nasdaq arretra pesantemente di -1.11%.
Non sembrano dunque placarsi le vendite sulla borsa americana. Ieri alcuni deludenti dati macro e la brutta trimestrale di Citigroup (C) avevano spinto i listini in ribasso di oltre due punti percentuali, ai minimi livelli di 10 mesi. In mattinata ad intensificare i timori di recessione e’ il deludente outlook offerto da Intel (INTC) il cui titolo e’ scivolato del 15% nell’after hour di ieri sera, subito dopo la comunicazione. Il rapporto, peggiore delle stime degli analisti, sta avendo l’effetto di trascianre al ribasso titoli come Dell (DELL) e Microsoft (MSFT); l’intero comparto hi-tech continuera’ a risentire della notizia nell’arco della seduta.
L’azione difensiva degli operatori e’ spiegata anche dalla nuova debolezza emersa dal comparto finanziario. La banca d’affari JP Morgan (JPM) ha riportato un calo del 34% dei profitti e confermato “l’atteggiamento di estrema cautela” sull’intero 2008. Domani tocchera’ a Merrill Lynch diffondere i numeri trimestrali: anche in questo caso e’ prevista una perdita legata al business dei mutui subprime.
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Contrastati i dati macro diffusi nel preborsa. I prezzi al consumo sono avanzati dello 0.3% nel mese di dicembre, superando il consensus del mercato che era invece per un progresso piu’ contentuto pari a +0.2%. Migliore delle attese e’ risultata la produzione industriale, lo scorso mese invariata (consensus -0.2%).
A causa dei drammatici cali che hanno colpito i listini dall’inizio dell’anno, tra gli operatori si sta facendo sempre piu’ insistente l’ipotesi di un intervento della Federal Reserve sui mercati prima del meeting fissato per la fine del mese. Ieri i futures sui fed funds indicavano una possibilita’ del 34% di una riduzione dei tassi addirittura di 75 punti base.
Una nota positiva emerge in mattinata dal settore software attraverso l’annuncio dell’acquisto di Bea Systems (BEAS) da parte del colosso Oracle (ORCL) per un corrispettivo di $8.5 miliardi, pari ad un premium del 24%.
Sugli altri mercati, ancora in flessione il petrolio. I futures con consegna febbraio segnano al momento un calo di $0.67 a $91.23 al barile. Sul valutario, l’euro e’ invariato nei confronti del dollaro a quota 1.4808. L’oro arretra di $11.40 a $891.20 all’oncia. In rialzo i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.6970%.
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