Gli indici americani non sono riusciti a conservare i guadagni realizzati nella prima parte della giornata ed hanno archiviato la seduta in rosso. Il Dow Jones, che nella seduta precedente ha lasciato sul terreno ben 370 punti (peggior calo di quasi un anno) ha perso lo 0.53% a 12200, l’S&P500 lo 0.76% a 1326, il Nasdaq e’ arretrato dell’1.33% a 2278. Gli indici hanno perso il 5% in cinque sedute, mentre gli analisti tecnici fanno notare il deterioraramentodi molti indicatori interni al mercato azionario.
Ad offuscare le buone trimestrali aziendali e l’incoraggiante dato macro comunicato in mattinata (vedi sotto), sono stati i commenti di alcuni esponenti della Federal Reserve, secondo cui a causa dell’ancora elevato livello d’inflazione, la Banca Centrale americana non potra’ proseguire a lungo la politica monetaria di tipo accomodante, cioe’ ulteriori aggressivi ribassi dei tassi, o comunque non nella misura sperata dal mercato.
Sia Plosser, presidente della Fed di Philadeplhia, che Lacker, presidente della Fed del distretto di Richmond, hanno confermato che, nonostante l’indebolimento dell’economia, “non e’ possibile trascurare l’altro importante compito della Fed, che e’ quello di garantire la stabilita’ dei prezzi”.
Una doccia fredda per gli investitori che speravano in ulteriori ribassi dei tassi d’interesse dopo la perdita di posti di lavoro e il crollo dell’attivita’ dei servizi registrati nel mese di gennaio. Uno scenario per niente rassicurante che non fa che rafforzare l’iptesi della maggior parte degli operatori secondo cui l’economia a stelle e strisce e’ entrata in una fase di recessione, o addirittura di stagflazione.
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I commenti della Fed hanno avuto l’effetto di oscurare i segnali positivi giunti nelle ore precedenti della giornata. Note incoraggianti erano emerse gia’ nel preborsa dal fronte macro. Il dato sulla produttivita’ del quarto trimestre ha registrato un avanzamento dell’1.8%, superando nettamente le attese degli analisti che erano per un rialzo piu’ contenuto, pari a +0.5%.
Un relativo supporto era arrivato anche dal comparto societario, con alcune trimestrali rivelatesi migliori delle attese. Il colosso dell’entertainment Walt Disney (DIS), il cui titolo e’ avanzato del 5%, ha riportato un calo dei profitti del 26% rispetto allo scorso anno, sufficiente comunque a battere sensibilmente le stime del mercato. Il gigante media Time Warner (TWX) ha anch’esso riportato utili migliori del consensus riuscendo ad avanzare nonostante alcune preoccupazioni sull’outlook per i prossimi mesi.
Tra i titoli hi-tech, in forte rally JDS Uniphase (JDSU), la societa’ fornitrice di dispositivi di generazione di segnali telecom, anch’essa grazie ai buoni risultati dell’esercizio trimestrale. Subito dopo la chiusura delle borse, sara’ la societa’ leader nel comparto network, Cisco Systems (CSCO), a diffondere gli utili: c’e’ grande attenzione sui numeri del gruppo dopo l’allarme lanciato a meta’ novembre sul drastico calo degli ordinativi provenienti dal settore bancario, messo in ginocchio dal “credit crunch”.
Sugli altri mercati, in calo il petrolio. I futures con consegna marzo sono arretrati di $1.27 a $87.14 al barile dopo che i dati sulle scorte si sono atetstati a livelli nettamente superiori alle previsioni degli analisti. Sul valutario, in lieve flessione l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4626. In buon recupero l’oro. I futures con consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in progresso di $14.70 a $905.00 all’oncia. Giu’ infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.6140% dal 3.5870% di martedi’.
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