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WALL STREET AMPLIA I CALI SPAVENTATA DALLA GRECIA

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Dopo un’ora di scambi i listini azionari americani stanno estendendo i ribassi, con la situazione che si sta deteriorando a causa della paura sullo stato di salute delle finanze greche, che hanno messo sotto pressione l’euro e spinto al rialzo il dollaro. Il Dow cede l’1.48% a quota 10220.67, il Nasdaq l’1.48% a 2205.96 punti, mentre l’S&P 500 l’1.33% a 1090.53.

A pesare sul morale degli investitori sono stati anche un paio di dati deludenti giunti dal fronte macro, con le richieste di sussidio di disoccupazione che sono cresciute piu’ del previsto la settimana scorsa, mentre se si esclude la componente dei trasporti la domanda di beni durevoli e’ inaspettatamente calata.

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Gli scambi sono stati particolarmente volatilit nelle ultime settimane a causa dell’incertezza circa la ripresa dell’economia, che e’ minacciata da una serie di fattori, tra cui il debito sovrano dei PIIGS e un mercato del lavoro che nonostante l’attivita’ manifatturiera solida fa una gran fatica a ripartire.

Le borse di tutto il mondo hanno ritracciato in febbraio in gran parte a causa dei timori legati alla crisi ellenica. La paura e’ che i problemi si possano espandere a macchia d’olio verso altre nazioni del blocco della Zonaa euro. Parlando di moneta unica, oggi la valuta e’ scivolato sui minimi di nove mesi contro il dollaro.

In ambito macro le richieste di sussidio di disoccupazione sono cresciute per la seconda settimana di fila. Il tasso di disoccupazione resta uno degli ostacoli maggiori nella strada verso una ripresa sostenibile dell’economia. La prossima settimana verra’ pubblicato il rapporto mensile del governo sulla situazione lavorativa.

“Il mercato ha ricevuto un uno due pesante”, ha dichiarato a Reuters Jeffrey Phillips, chief investment officer di Rehmann, sottolinendo come l’euro sia ancora debole a causa della paura per il debito, mentre le domande di indennita’ di disoccupazione hanno alimentato la volatilita’.

Tra i settori la lettera si abbatte in particolare su banche commerciali, costruttori di case, petroliferi e minerari.