New York – Chiusura di settimana positiva per la borsa americana. Favoriti dagli ultimi dati macro e dalle notizie di M&A i listini hanno esteso il rally di oltre il 5% messo a segno nel trimestre che ha permesso agli indici di iniziare l’anno cosi’ bene come non si vedeva dal 1998. Il Dow ha fatto segnare un progresso di fino a 100 punti durante la seduta, ma i guadagni dei listini principali si sono poi ridotti. Il paniere delle blue chip ha chiuso comunque ai massimi del 2011.
Il Dow ha guadagnato lo 0,39% a 12.367, il Nasdaq lo 0,13% a quota 2.785, mentre l’S&P 500 lo 0,4% in area 1.331. L’indice tecnologico ha guadagnato l’1,7% in settimana, il paniere delle blue chip l’1,3% e quello allargato l’1,4%.
Il rapporto governativo sull’occupazione migliore del previsto ha sicuramente contribuito alla performance soddisfacente della borsa americana. Le notizie societarie non hanno invece avuto la funzione di catalizzare gli acquisti, se si esclude la contro offerta lanciata da Nasdaq OMX e IntercontinentalExchange (ICE) per la borsa di New York: messi sul piatto $11,3 miliardi il 19% in piu’ della cifra proposta da Deutsche Boerse.
I trader hanno tenuto gli occhi puntati sul mercato energetico, con i prezzi che hanno temporaneamente toccato i massimi di due anni. Oro e argento sono invece stati messi sotto pressione e accusano cali di oltre l’1%. A livello settoriale, male i tecnologici, in controtendenza.
Gli investitori hanno dimostrato negli ultimi mesi di avere voglia di fare acquisti e anche il secondo trimesre e’ partito con la giusta spinta. I numeri governativi sullo stato di salute lavoro hanno mostrato la creazione di 216.000 posti e un tasso di disoccupazione in calo all’8,8% sui minimi di due anni. La cifra rimane comunque molto alta, ma fa ben sperare se si pensa che solo 4 mesi fa la percentuale era arrivata al 9,8%.
Piu’ di un banchiere centrale ha preso oggi la parola, tra cui il presidente della Fed di Philadelphia Charles Plosser e quello della banca di New York William Dudley. Quest’ultimo ha detto che l’attivita’ economica e’ “benvenuta e non e’ una ragione per un’inversione di rotta” della strategia monetaria. I commenti hanno messo sotto pressione i bond e rallentato la corsa del dollaro.
Questo dopo che il numero uno della Fed di Minneapolis, Narayana Kocherlakota, ha detto al Wall Street Journal che e’ “certamente possibile” che vengano alzati i tassi di interesse di piu’ di mezzo punto percentuale quest’anno. I commenti da falco hanno aiutato la performance del dollaro. Anche Lacker, altro esponente della Federal Reserve, concorda: in un’intervista all’emittente Cnbc ha detto che un rialzo dei tassi guida potrebbe avvenire gia’ quest’anno. Tuttavia i futures sui tassi di interesse dicono che una stretta monetaria della Fed si materializzera’ non prima di inizio 2012.
In Cina bene i dati sulla manifattura in marzo. In ambito europeo all’indomani della pubblicazione dell’esito degli stress test sulle banche irlandesi diffuso a chiusura dei mercati nella giornata di ieri, le borse sono riuscite nella maggior parte dei casi a puntare verso l’alto.
Sugli altri mercati, i prezzi del petrolio continuano a salire con i trader che temono che il conflitto in Libia duri piu’ del previsto, dopo che le forze leali al colonnello Gheddafi sono riuscite a respingere con forza l’avanzata dei ribelli. I contratti del greggio con scadenza maggio del greggio guadagnano $1,22 a $107,94 il barile, ai massimi dal 25 settembre, quando la chiusura fu di $108,2. I contratti con scadenza maggio dell’oro accusano una flessione dello 0,79% a $1.428,9 l’oncia. Sul fronte valutario l’euro avanza sul dollaro in area $1,4229 dagli $1,4204 di ieri. In compenso il biglietto verde ha chiuso ai massimi di sei mesi sullo yen. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,451%, in calo di 0,3 punti base rispetto alla chiusura di ieri.