Fortissime pressioni ribassiste sul mercato azionario Usa. Enormi tensioni geo-politiche derivanti dalla crisi scoppiata in Europa. Politici incapaci di gestire la speculazione, che giustamente detta la linea punendo ogni distorsione e anomali. Giu’ tutto: petrolio, oro ed euro. Dichiarazione assurda del ministro delle finanze tedesco. Come indicavano i futures, la partenza per Wall Street e’ negativa, complice la delusione sul fronte dei sussidi e il ritracciamento in atto sui listini d’Europa.
Il Dow perde 260 punti (erano 170 in apertura) a 10181 (-2.47%), il Nasdaq scivola di 68 punti a 2231 (-2.9%) mentre l’S&P 500 lascia sul terreno 30 punti a 1085 (-2.74%).
La situazione e’ andata deteriorandosi gia’ nel pre-mercato dopo la pubblicazione del dato sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, tornati a crescere per la prima volta in un mese. Il risultato delude le attese degli analisti. Male anche il Superindice relativo ad aprile, che con un calo dello 0.1% segna la prima battuta d’arresto dopo 12 mesi consecutivi di rialzi. Cresce invece piu’ del previsto l’indice Fed Philadelphia, dimostrazione che la manifattura tiene.
Questi elementi vanno ad aggiungersi a una rinnovata debolezza dell’euro, al persistere di timori sul debito dei paesi europei, ai greci nuovamente in piazza per protestare contro misure di austerita’ “lacrime e sangue” necessarie per risollevare l’economia locale e rendere il paese capace di onorare gli impegni nei confronti della Ue scesa in suo soccorso (ieri la Grecia ha ripagato i debiti in scadenza grazie alla prima tranche di aiuti incassati il giorno prima). Il tutto all’indomani di una scelta (quella di Berlino che ha optato unilateralmente il divieto di vendite allo scoperto per lottare contro le speculazioni) che chiama in causa sempre piu’ scettici mentre echeggia ancora la eco di dichiarazioni allarmanti sul futuro della valuta europea da parte del cancelliere tedesco Merkel su cui oggi ha avuto da ridire il ministro francese Lagarde.
Sono questi gli elementi su cui gli operatori si baseranno nel corso della seduta a Wall Street mentre le borse del Vecchio Continente hanno tirato il freno a mano accentuando le perdite. La volatilita’, insomma, potrebbe regnare sovrana.
Intanto il Portogallo ha fatto sapere che sta onorando alle scadenze sui titoli di stato di questa ottava mentre nel corso della prossima settimana mettera’ all’asta bond il cui valore andra’ tra i 500 milioni e il miliardo di euro con scadenza a ottobre 2015. Il rendimento del Bund decennale ha nel frattempo toccato i minimi del 1990, come riferito da Bloomberg, che ricorda anche che i Treasury con stessa scadenza si sono portati ai minimi di un anno.
Piu’ che guardare all’economia a stelle e strisce gli esperti continuano a guardare al di la’ dell’oceano all’indomani per altro di un monito arrivato dalla Fed per mezzo delle Minute. I verbali della riunione del 28 aprile scorso dimostrano come alcuni membri del braccio di politica monetaria della banca centrale americana abbiano preso in considerazione un contagio seppur le stime di crescita Usa siano state viste al rialzo.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico le quotazioni del greggio tornano a flettere. I futures con consegna giugno segnano un calo di $2.27 attestandosi a quota $67.60 al barile (-3.25%). Sul valutario la moneta unica si attesta a $1.2345 (-0.56%). L’oro perde $6.20 attestandosi a $1186.90 (-0.52%). Quanto ai Treasury, il rendimento sul benchmark decennale si trova al 3.23% dal 3590% di ieri.