Chiusura contrastata per gli indici azionari americani. L’entusiasmo per il calo delle richieste di sussidi di disoccupazione e la nota positiva diffusa da Nokia non sono bastati a risollevare il Dow Jones, che in chiusura ha segnato un –0.24% a 10289. Positivo l’S&P 500 che, dopo un andamento volatile, e’ salito dello 0.19% a 1118. Protagonista della sessione e’ stato il Nasdaq. L’indice tecnologico, trainato dalla forza dei semiconduttori, ha guadagnato l’1.03% a 1869.
Una nota positiva e’ arrivata, prima ancora dell’apertura delle borse, da Nokia. Il colosso finlandese dei telefoni cellulari ha alzato al di sopra delle attese le stime sul numero di cellulari che prevede di vendere nel terzo trimestre. Il titolo ha guadagnato oltre l’8%.
Notizie contrastate dal fronte macroeconomico. Nella settimana terminata il 4 settembre il numero dei sussidi di disoccupazione ha registrato un forte calo, il maggiore dalla fine del 2001. In netto aumento, pero’, i prezzi all’importazione, che ad agosto sono balzati dell’1.7% contro il +0.6% atteso.
In crescita anche le scorte all’ingrosso . Nel mese di luglio l’indicatore e’ aumentato dell’1.3% contro le attese di un incremento dello 0.6%. Secondo gli addetti ai lavori, il rialzo sarebbe dovuto all’andamento debole della spesa dei consumatori a giugno.
A livello societario, da segnalare il buon rialzo di Texas Instruments, che ha guadagnato oltre il 10% trascinando con se’ il comparto dei semiconduttori. Mercoledi’ dopo la chiusura dei mercati, il colosso dei chip ha confermato le previsioni sull’EPS del terzo trimestre, ma ha tagliato le stime sul fatturato. Sotto pressione, invece, Apple, Coca Cola e General Motors, colpite dai commenti poco positivi da parte di alcune banche.
Tra le blue chip del Dow Jones, i migliori guadagni li hanno registrati Intel, Hewlett Packard, Alcoa, General Electric e Exxon Mobil. In rosso Johnson & Johnson, Boeing e Wal Mart. Vedi decine di azioni segnalate da
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Sugli altri mercati, il dollaro e’ sostanzialmente poco variato nei confronti dell’euro. Il cambio tra le due valute e’ a $1.2189. Chiusura negativa per l’oro che ha perso $1 a $400.40 all’oncia.
In rialzo invece il petrolio, che ha chiuso in rialzo di $1.84 a $44.61 al barile. Si tratta del prezzo di chiusura piu’ alto di oltre due settimane. Ricordiamo che alle 16.30 ora italiana il Dipartimento dell’Energia americano ha pubblicato il rapporto sulle scorte di petrolio relative alla scorsa settimana. Le scorte di greggio sono calate di 1.4 milioni di barili, contro le attese di un ribasso di 1 milione di unita’. Il dato, che segna la sesta flessione consecutiva dell’indicatore, ha alimentato le preoccupazioni dei trader sulla disponibilita’ della risorsa energetica.
In calo i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.20% contro il 4.16% della chiusura di mercoledi’. I prezzi dei titoli di Stato, dopo un avvio incoraggiante, sono passati in terreno negativo sulla scia dei risultati decisamente deludenti dell’ultima asta di collocamento.