I mercati americani estendono le perdite a meta’ giornata. Il Dow Jones lascia sul campo oltre 120 punti, raddoppiando i ribassi rispetto a un’ora e mezzo fa, e il Nasdaq cede oltre 35 punti. Piuttosto scarsi i volumi di scambio .
Ad innescare le vendite sono state in particolare:
AOL cede oltre il 13% guidando i ribassi dell’S&P 500 e dei settori media (DJ_MDI) e Internet (GIN).
NOK lascia sul campo oltre il 7 % affossando wireless (YLS)
e semiconduttori (SOX)
“Il mercato e’ salito molto negli ultimi due mesi – ha dichiarato Scott Vergin, gestore di fondi per Thrivent Financial for Lutherans, citato da Bloomberg.com – non mi sorprederebbe assistere adesso ad un rallentamento finche’ non arriveranno conferme piu’ concrete che l’economia sta risalendo la china e che i profitti societari stanno migliorando”.
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A pesare sulle borse anche il ribasso dei mercati europei, sconfortati dall’allarme utili lanciato dalla banca inglese Barclays sull’intero esercizio 2002. La notizia influisce negativamente sul comparto bancario (BIX) e finanziario (DJ_FIN).
Non mancano comunque alcune buone notizie, che tuttavia non sono riuscite a rassicurare gli investitori. Segnaliamo le indicazioni positive sui profitti arrivate dal colosso dei chip Texas Instruments Inc. (TSM – Nyse)
e dalla societa’ leader nel software applicativo per server Citrix Systems (TSM – Nyse). Entrambi i gruppi hanno dichiarato che betteranno le stime sugli utili del quarto trimestre. TXN tuttavia e’ in ribasso negli scambi.
Non incoraggiano all’acquisto neanche alcune indicazioni positive arrivate sul colosso delle infrastrutture per Internet Cisco (CSCO – Nasdaq), sulla societa’ di fibre ottiche Ciena (CIEN – Nasdaq su RF Micro Devices (RFMD – Nasdaq), sul gruppo software Intuit (INTU – Nasdaq).
Tutti questi titoli sono infatti in rosso, cosi’ come i settori software (GSO) e networking (NWX)
Sul fronte economico, da segnalare che il passo dei licenziamenti e’ rallentato da ottobre a novembre. I tagli ai posti di lavoro, seppur alti, sono calati infatti dell’11%, secondo I dati della societa’ di ricerca Challenger, Gray & Christmas. La notizia conferma il leggero miglioramento del mercato del lavoro emerso da altri indicatori di recente, tuttavia non ha avuto un grande impatto sui mercati
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