Seduta positiva, in ‘ZonaCesarini’, per la Borsa di New York. Messa da parte la debacle di lunedi, Wall Street riesce a raddrizzare, ma solo nell’ultima ora di contrattazioni, una giornata condotta quasi interamente in territorio negativo.’
Alla fine l’indice Dow Jones si è presentato in progresso dello 0,51% a 10.173,92 e lo S&P 500 dello 0,46% a 1.104,22 mentre il Nasdaq ha chiuso sostanzialmente invariato (+0,09%), patendo oltremodo la revisione al ribasso delle stime di Intel per il terzo trimestre del 2004.
Malgrado lo scatto finale, sul mercato newyorchese si sono fatti sentire i dati congiunturali in calendario – la fiducia dei consumatori scesa ad agosto a quota 98,2 e l’indice Pmi di Chicago arretrato, nello stesso mese al di sotto delle previsioni – in attesa dei numeri sull’occupazione ad agosto in arrivo venerdì.
Tra i singoli settori, male si è comportato quello tecnologico, toccato duramente da Intel (-1,6%) il cui taglio delle aspettative per il terzo scorcio dell’anno assestato da Morgan Stanley ha ferito le aziende attive nella produzione di semiconduttori. In coda al colosso di californiano negative sono apparse Xilinx e Altera (colpite anche da un ‘downgrading’ di J.P.Morgan Securities) scese, rispettivamente, dello 0,3% e dello 0,8%.
In controntenza, nel comparto, Apple progredita dell’1% dopo avere presentato a Parigi il nuovo iMac G5. Sul fronte dei ribassi, spiccano la società finanziaria Charles Schwab, in calo dello 0,7% dopo aver annunciato la vendita a Ubs della sua divisione SoundView per 265 milioni di dollari (l’aveva acquistata 8 mesi fa per 321 milioni di dollari) e la catena di grande distribuzione Albertsons (-0,8%).
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Territorio positivo, invece, per le aziende farmaceutiche, rassicurate da Merck, apparsa invariata nonostante uno studio abbia mostrato come il suo farmaco anticolesterolo Zocor non produca poi effetti migliori di una dieta adeguata. Bene si sono comportate Pfizer (+1,1%) e J&J (+0,9%). Buona, infine, la marcia delle società energetiche Exxon e ChevronTexaco (avanzate entrambe del 2%) e quella degli istituti di credito, apparsi in buona forma, e guidati dalle performance di Bank of America (+0,9%) e di JP Morgan Chase (+1%).