New York – Apertura in timido ribasso per la borsa statunitense. Ovunque nei mercati del mondo, i rialzi visti nelle ultime sedute dimostrano che gli investitori sono convinti che la crescita sostenuta dell’economia risultera’ tale da riuscire a superare gli shock geopolitici e naturali imprevedibili, battezzati “cigni neri”. Ma stamattina il mercato paga qualche presa di profitto dopo la striscia positiva di tre sedute. Il Dow cede lo 0,11% a quota 12.023,02, il Nasdaq lo 0,21% in area 2.686,54, mentre l’S&P 500 lascia sul campo lo 0,18% a 1.295,99 punti.
Tra questi shock il disastro piu’ grave che abbia colpito il Giappone dalla Seconda Guerra Mondiale, le numerose rivolte in Medioriente e Nordafrica, nonche’ il rincaro delle materie prime. Eventi che sconvolgono il mercato perche’ inattesi, come un cigno nero di cui non si credeva l’esistenza fino a che non e’ stato scoperto in Australia nel 1697. Prima di allora l’uomo aveva visto solo cigni bianchi.
Secondo Steen Jakobsen, chief economist di Saxo Bank, a Wall Street va messa in conto una naturale fase di consolidamento dopo i rialzi alimentatati dalle notizie di fusione societaria (vedi operazione da $39 miliardi per l’acquisto di Tim Mobile Usa da parte di AT&T). “Il tema principale rimane tuttavia la fine del trimestre, che significa che la tendenza a spingersi al rialzo del mercato azionario per cercare di limitare le perdite nel bilancio dei primi tre mesi dell’anno”.
I timori riguardanti la crisi nucleare giapponese e le rivolte in Medioriente sembrano occupare sempre meno spazio nelle menti degli investitori. “Il mercto ha subito delle belle batoste, ma ha ancora una valutazione buona, il che indica che i soldi continuano a confluire sui mercati, anche grazie al contesto di tassi di interesse ai minimi record”.
L’agenda macro e’ scarna di appuntamenti di rilievo: i prezzi delle case di gennaio cosi’ come calcolati dalla Federal Housing Finance Agency sono stati annunciati alle 15 italiane.
Sugli altri mercati, i contratti del petrolio con scadenza aprile del greggio accusano una battuta d’arresto di $0,27 a $102,06 il barile. I contratti con scadenza aprile dell’oro arretrano dello 0,2% a $1.423,6 l’oncia. Sul fronte valutario dopo un avvio di giornata positivo l’euro cede terreno sul dollaro (-0,2%) in area $1,4199. Quanto ai Treasury, il rendimento sul decennale vale il 3,35%, in progresso di 1,6 punti base.