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WALL STREET -3.00%, ALERT UTILI, MALE IL LAVORO

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I listini americani hanno archiviato la seduta in netto ribasso pressati dal pessimo rapporto sull’occupazione e dai preoccupanti annunci societari che hanno confermato il deterioramento delle prospettive sugli utili. Il Dow Jones ha perso il 2.72% a 8769, l’S&P500 il 3.00% a 906, il Nasdaq e’ arretrato -3.23% a 1599. I titoli hi-tech hanno risentito del warning lanciato dal gigante dei chip Intel, mentre l’intero settore energetico ha ceduto terreno pressato dal forte calo del greggio.

Ad appesantire gli indici fin dal preborsa e’ stato il cattivo rapporto sull’occupazione nel settore privato che ha mostrato una forte perdita
di posti di lavoro (quasi 700 mila) nel mese di dicembre, ben oltre le attese degli economisti. Venerdi’ prossimo sara’ diffuso il piu’ importante rapporto occupazionale, per cui e’ stimato un calo del numero degli occupati nel settore non agricolo pari a 475 mila unita’: si tratterebbe del dodicesimo calo consecutivo che porterebbe a 2.4 milioni la cifra dei posti di lavoro persi negli Stati Uniti nel 2008. “L’economia resta debole, gli ultimi numeri non fanno altro che confermare il debole trend dello scorso anno” ha affermato Art Hogan, chief market analyst di Jefferies & Co.

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Notizie negative sul fronte occupazionale sono giunte anche dal colosso dell’alluminio Alcoa che a causa del rallentamento della domanda attuera’ un taglio di 13500 posti di lavoro e ad un abbassamento della produzione in risposta alla chiusura di alcuni impianti. L’azione ha chiuso in ribasso di oltre il 10%.

A preoccupare gli investitori e’ stata anche la riduzione delle stime sui ricavi da parte del gigante dei semiconduttori Intel, il cui titolo ha lasciato sul terreno il 6.00%, trascinando al ribasso l’intero comparto dei chip, con l’indice settoriale SMH in calo -5.53%. A muoversi sulla difensiva e’ stato anche il gruppo media Time Warner in seguito all’addebito di $25 miliardi relativo alla divisioni Internet e Cable che generera’ una perdita fiscale nel quarto trimestre.

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Nel settore finanziario, perdite per Morgan Stanley e Goldman Sachs, oggi tra le piu’ deboli del comparto con ribassi compresi tra il 5% e l’8%. Le due societa’ hanno risentito dell’allarme lanciato dall’analista di Oppenheimer Meredith Whitney, secondo cui le grosse banche americane necessitano di un incremento di capitale per far fronte alle perdite legate agli asset MBS (Mortgage-Backed Securities). Bank of America ha annunciato la raccolta di $2.8 miliardi derivanti dalla vendita del capitale detenuto nella China Construction Bank, cedendo pero’ il 3.78%.

A distinguersi in positivo e’ stata la societa’ chimica Monsanto grazie agli ultimi risultati trimestrali. Il gruppo ha battuto le attese degli analisti e migliorato l’outlook sull’intero anno fiscale 2009, innescando un rally del titolo superiore al 18%.

Nel comparto energetico, in netto calo il petrolio dopo il rilascio dei dati settimanali sulle scorte, rivelatisi in forte aumento, oltre le stime degli economisti. I futures con consegna febbraio sono arretrati di $5.95 (-12.2%) a $42.63 al barile, registrando la peggiore performance giornaliera di 7 anni.

Sugli altri mercati, sul valutario, euro in progresso nei confronti del dollaro a quota 1.3628. Male l’oro a $841.70 l’oncia (-$24.30). In lieve progresso i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.4940%.