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WALL ST:INDICI IN RALLY, PRONTA RISPOSTA AL SELL-OFF

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In seguito al sell-off che ha colpito gli indici nella giornata di martedi’, Wall Street e’ riuscita a risalire, incurante dell’avanzamento dei prezzi petroliferi. Il Dow Jones e’ avanzato dell’1.55% a 11053, l’S&P500 dello 0.83% a 1291, il Nasdaq ha guadagnato l’1.46% a 2314.

Gli operatori hanno avuto la possibilita’ di valutare attentamente la condizione dell’economia Usa grazie al rilascio di numerosi indicatori macro. Nel mese di gennaio, sono risultati in aumento le spese al consumo e il reddito personale, rispettivamente dello 0.9% e dello 0.7%, rispettando sotanzialmente le attese degli analisti che erano per un rialzo dell’1% e dello 0.6%.

Il reddito personale ha registrato il maggiore incremento dal mese di luglio. Contenuto il rialzo della componente relativa all’inflazione “core”, salita di un modesto 0.2%.

E’ risultato in espansione il settore manifatturiero, con l’indice ISM salito a 56.7 punti dai precedenti 54.8, battendo le stime degli analisti che erano per un valore di 55.5 punti. Piuttosto contenuto, invece, il rialzo delle spese per le costruzioni di gennaio, pari a +0.2% contro un consensus di +1.2%.

Sul fronte societario, parte della scena e’ stata occupata dal settore automobilistico per via della diffusione dei dati sulle vendite dell’ultimo mese. Negativi i numeri rilasciati da General Motors (oggi uno dei pochi titoli del Dow Jones ad essere arretrato) e Ford, in progresso quelli diffusi dalla casa automobilistica giapponese Toyota.

In calo anche il colosso farmaceutico Pfizer, danneggiato da uno studio secondo cui l’assunzione del Celebrex aumenterebbe i rischi di attacco cardiaco. Il titolo e’ arretrato di circa lo 0.30%.

In netto rialzo invece, il colosso dei semiconduttori Texas Instruments, grazie alle dichiarazioni degli analisti di Goldman Sachs secondo cui l’azienda rivedra’ al rialzo l’outlook finanziario durante l’aggiornamento infratrimestrale che si terra’ lunedi’ prossimo.

Rimbalza, seppur in maniera molto discreta, il colosso Internet Google, ieri scivolato di oltre il 7%, e arrivato a segnare una perdita del 13%, sulle dichiarazioni del CFO relative ad un rallentamento della crescita. +0.70% la performance giornaliera di GOOG.

Tra i titoli del comparto media, sotto pressione la radio satellitare Sirius Satellite, scesa di circa due punti percentuali per via della denuncia scattata da parte dell’emittente CBS nei confronti del conduttore radiofonico Howard Stern per violazione di contratto.

Passando al comparto energetico, il petrolio ha continuato ad avanzare, chiudendo ad un soffio dai $62. I contratti futures con scadenza aprile hanno guadagnato 56 centesimi a quota $61.97 al barile. Sul settore hanno prevalso gli acquisti nonostante un nuovo aumento delle scorte di greggio. La crisi in Nigeria e le prime voci di un “nulla di fatto” nelle trattative tra Iran e Russia relative agli accordi sul nucleare hanno infatti prevalso sull’incremento delle riserve.

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Sugli altri mercati, l’oro ha segnato un nuovo massimo di tre settimane. I contratti futures con scadenza aprile sono avanzati di $1.90 a quota $565.80 all’oncia. Sul valutario, stabile l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York, il cambio tra le due valute e’ a quota 1.1915. In calo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.59% dal 4.54% della seduta di martedi’.