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WALL ST. VOLATILE E INCERTA CHIUDE CONTRASTATA

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Dopo aver trattato per gran parte della seduta in rosso, pressati dall’ultimo aggiornamento sul mercato del lavoro, gli indici americani sono riusciti a chiudere in territorio positivo, supportati da un rimbalzo dei titoli finanziari. Non e’ da esludere comunque l’intervento di alcune mani forti in vista del weekend alla luce delle sostenute perdite riportate nei giorni precedenti; un’altra chiusura decisamente negativa avrebbe potuto scatenere infatti un panic selling alla riapertura delle borse la prossima settimana. A fine giornata il Dow Jones segna un rialzo dello 0.29% a 11220, l’S&P500 avanza dello 0.44% a 1242, il Nasdaq cede lo 0.14% a 2255. Le performance settimanali sono pari rispettivamente a -2.8%, -3.2% e -4.7%.

Resta dunque alta la tensione a Wall Street, soprattutto in seguito al rilascio dell’ultimo rapporto occupazionale, che ha evidenziato l’ancora difficile momento in cui versa l’economia a stelle e strisce.

Nel mese di agosto gli Stati Uniti hanno perso 84 mila posti di lavoro, piu’ del previsto (75 mila), e il tasso di disoccupazione e’ schizzato dal 5.7% di luglio al 6.1%. Si tratta dell’ottavo mese consecutivo in cui si verifica un abbassamento dell’occupazione: una striscia cosi’ negativa non si vedeva dal 2001. Gia’ nella giornata di giovedi’ si era assistito ad un deludente dato nel settore privato, che ha confermato un taglio di 33 mila posti, anche in questo caso oltre le aspettative.

“Penso che gli ultimi numeri siano consistenti con un’economia che si trova in una fase di recessione o e’ sul punto di entrarci” ha dichiarato Dave Dickens, executive vice president, di U.S. Central. Per Doug Roberts, chief investment strategist di ChannelCapitalResearch.com, “ci vorra’ ancora del tempo perche’ gli Stati Uniti riescano a risolvere i problemi che stanno affliggendo l’economia”. “Sono numeri veramente brutti che confermano il trend ribassista” ha aggiunto Jack Ablin, CIO di Harris Private Bank. “Credevamo che le cose stessero per stabilizzarsi, ma questo colpo ci ha tagliato le gambe ed ha cancellato ogni speranza di un possibile miglioramento economico nel breve termine”.

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Sul fronte societario, notizie negative sono emerse dal fronte tecnologico, sulla cui performance negativa ha giocato un ruolo determinante il ridotto l’outlook sulle quote di mercato del terzo trimestre del colosso finlandese della telefonia mobile Nokia (NOK), il cui titolo ha ceduto oltre il 7%.

In controtendenza il settore finanziario, interessato dai Buy degli investitori alla luce del piu’ attraente punto d’ingresso creato dal recente sell-off. La banca d’affari Merrill Lynch (MER) e’ riuscita a chiudere in territorio postivo nonostante i commenti negativi espressi da Goldman Sachs che ha raccomandato di vendere l’azione. “Al momento Merrill tratta su multipli decisamente elevati, i maggiori dell’industria, nonostante abbia la piu’ significativa esposizione su assett ad alto rischio come CDO, mutui e prestiti” hanno commentato gli analisti. In buon rialzo anche Lehman Brothers (LEH), Bank of America (BAC) e JP Morgan (JPM).

In evidenza anche alcune notizie di mergers & acquisitions. Il titolo della societa’ produttrice di schede di memoria Sandisk (SNDK) e’ schizzato al rialzo +31% sulle speculazioni circa una possibile offerta di acquisto da parte del colosso hi-tech Samsung. Il New York Times riporta che Altria (MO), colosso del tabacco, sarebbe interessato all’acquisto della rivale UST (UST): l’operazione si aggirerebbe intorno ai $10 miliardi.

Nel comparto energetico, si e’ spinto ancora una volta al ribasso il petrolio. I futures con consegna ottobre sono arretrati di $1.66 a $106.23 al barile (minimo di 5 mesi), dopo esserse gia’ scesi per 6 sedute consecutive. Il minimo giornaliero e’ stato di $105.13. Nell’ultima settimana l’oro nero ha subito un deprezzamento pari all’8%.

Sugli altri mercati, sul valutario, arretra ancora l’euro ai nuovi minimi del 2008 neiconfronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4230. Invariato l’oro. I contratti con consegna dicembre hanno guadagnato $0.30 a $803.50 l’oncia. Seduta in ribasso infine per i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.66% dal 3.6430% di giovedi’.

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