Società

WALL ST. TRADITA DALLE DUE SORELLE DI DETROIT

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I listini azionari americani prendono la strada dei ribassi a meta’ seduta
(controlla la performance in tempo reale), dopo che diverse societa’, come Ford Motor, US Bancorp e Anadarko Petroleum, hanno annunciato l’emissione di nuove azioni sul mercato, alimentando i timori che gli sforzi per aumentare il capitale finiranno per diluire gli utili.

Gli operatori preferiscono scommettere sui settori piu’ difensivi del mercato, spingendo al rialzo ad esempio farmaceutici – particolarmente ispirate le azioni del colosso farmaceutico Pfizer (+5%) – e alcuni alimentari, come il produttore di soia e mais Archer Daniels Midland (oltre +1%), comparti che tendono a resistere meglio all’impatto della recessione.

Nel frattempo saltano all’occhio i tonfi di General Motors e Ford, le due maggiori case automobilistiche del Paese. Ford ha annunciato che mettera’ sul mercato 300 milioni di titoli per poter pagare col ricavato il piano di copertura medica dei propri pensionati, mentre su GM pesano le vendite di alcuni azionisti importanti. I titoli, in calo di oltre il 20%, sono crollati sui livelli piu’ bassi dal 1933.

Da parte sua US Bancorp, la sesta banca piu’ grande degli Stati Uniti, ha esteso le perdite settimanali al 14% dopo aver annunciato la vendita di 139 milioni di nuove azioni. Anadarko, il secondo maggiore produttore indipendente di petrolio e gas naturale del Paese, lascia sul campo circa sette punti percentuali dopo aver reso noto che vendera’ 30 milioni di titoli.
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Dopo un avvio ben intonato, virano in rosso Citigroup, Bank of America e MBIA. Il maggiore assicuratore di bond del Paese ha annunciato profitti pari a 701 milioni di dollari nel primo trimestre. A mercati chiusi sara’ Applied Materials a presentare i conti fiscali.

L’accelerazione delle quotazioni del petrolio, salite sopra i 60 dollari il barile, da’ carburante alla maggior parte dei titoli energetici. Chevron, Exxon Mobile, ConocoPhillips e Schlumberger mettono a segno rialzi compresi tra lo 0.5% e l’1.5%.

In ambito macroeconomico, non influisce il dato pubblicato nel preborsa che ha evidenziato un ampliamento del deficit della bilancia commerciale in marzo, ma comunque inferiore alle stime. In agenda quest’oggi e’ previsto anche il dato sul budget del Tesoro in aprile, mentre cresce l’attesa per l’aggiornamento sulle vendite al dettaglio. Il dato, relativo al mese di aprile, verra’ pubblicato domani.

“Ora il mercato ha bisogno di vedere non solo i presupposti di una ripresa economica, ma dati veri”, ha detto Lari Landesman, head of global growth strategies di ING Investment Management. “Il peggio del mercato ribassista e’ certamente alle spalle, ma questo non significa che il mercato e’ destinato a continuare a salire”.