Società

WALL ST: TITOLI BANCARI E FINANZIARI SOTTO SCHIAFFO

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Si amplifica il ribasso a Wall Street, dove regna la preoccupazione sul settore bancario in seguito alla notizia di una sollecitazione di Bank of America per ottenere ulteriori aiuti dal governo. Ad alimentare i timori degli operatori anche le cupe prospettive economiche, evidenziate da dati macro poco incoraggianti sia sul fronte del mercato del lavoro che su quello dei prezzi all’ingrosso, sebbene la flessione sia stata in sintonia con le attese.

Tra i settori, prosegue il momento no del comparto tech, dove salta all’occhio in particolare l’entita’ del calo di Apple, su cui pesa l’annuncio di Steve Jobs di ritirarsi dalla scena fino a giugno a causa del grave sbilanciamento ormonale dimostratosi piu’ preoccupante del previsto. Il titolo arriva quasi a dimezzare le perdite, ma resta relegato in fondo ai listini con una contrazione di quasi cinque punti percentuali.

Dopo che Motorola, gigante della telefonia, ha annunciato un nuovo taglio alla forza lavoro (4000 posti) e lanciato un allarme su una perdita fiscale nell’ultimo trimestre, ora si stima un taglio dello staff anche per Google e Microsoft, evento raro per i due colossi informatici. Gli investitori cercheranno di ottenere indicazioni importanti nel settore tech dai risultati trimestrali di Intel, che verranno annunciati oggi a mercati chiusi.

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Ma e’ il comparto bancario a dettare i toni della seduta: gli investitori temono che la necessità di maggiori aiuti statali sia un chiaro segnale delle difficoltà dei bilanci bancari in un periodo di recessione non si sa ancora quanto profonda. Bank Of America brucia un quinto del suo valore (-20%), mentre Citigroup lascia sul terreno il 17.9% circa il giorno prima dell’annuncio dei risultati trimestrali e delle nuove strategie.

Sotto pressione anche i titoli energetici, penalizzati dal calo sempre piu’ accentuato del petrolio. I futures con consegna febbraio segnano una flessione di 2.44 centesimi a $34.74 il barile. Sul valutario, prosegue il calo dell’euro nei confronti del dollaro a quota 1.3088 dopo la decisione della Bce di tagliare i tassi al 2%. In ribasso, anche se moderato, l’oro, che scambia a $807.80 l’oncia (+$4.30). Positivo il mercato del debito fisso, fatta eccezione per la parte breve della curva, con il rendimento del due anni che sale di 24 punti base, mentre il rendimento sul Treasury a 10 anni si mantiene in lieve calo al 2.2040%.