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WALL ST: TIENE IL NASDAQ, PREOCCUPAZIONE UTILI

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Apertura contrastata per gli indici americani. In leggero ribasso il Dow Jones a quota 14143 (-0.155), l’S&P500 perde lo 0.21% a 1561, poco sopra la parita’ il Nasdaq (appena +0.02%) a 2804.

Dopo il nuovo rialzo di ieri che ha portato il Dow Jones e l’S&P500 a nuovi massimi storici, gli operatori tornano ad assumere un atteggiamento difensivo, delusi dai primi risultati societari. L’attesa per gli utili di Alcoa (AA) si e’ trasformata in disappunto quando il gigante dell’alluminio ha comunicato numeri inferiori al consensus nell’after hour di ieri.

Alcune pressioni arrivano anche dai profit warning lanciati dal colosso cartaceo International Paper e da quello petrolifero Chevron (CVX): le due societa’ non saranno in grado di rispettare le stime degli analisti sui risultati del terzo trimestre. Inferiori al consensus i numeri della nota societa’ chimica Monsanto (MON), costretta anche a rivedere al ribasso le stime sui prossimi risultati.

Per Peter Cardillo, chief market economist di Avalon Partners “non mancheranno le sorprese positive, ma il sentiment non e’ dei piu’ ottimisti” in ambito di utili societari. Sara’ interessante valutare l’impatto che le recenti turbolenze del mercato finanziario e la continua debolezza del comparto immobiliare stanno avendo sui profitti delle aziende.

Le stime sono per una crescita media del 3.2% degli utili nell’ultimo trimestre nei confronti dello stesso periodo dello scorso anno. E’ dunque chiaro il rallentamento rispetto agli scorsi mesi in cui ci eravamo abituati ad una crescita a doppia cifra. I comparti che dovrebbero mostarre i milgiori risultati sono quelli tecnologico e farmaceutico.

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Sugli altri mercati, nel comparto energetico il petrolio e’ in ribasso. Nei primi minuti i futures con consegna novembre sono in calo di 23 centesimi a quota $80.03 al barile. Sul valutario, l’euro guadagna terreno nei confronti del dollaro, ora a quota 1.4149. In progresso l’oro: i futures con consegna dicembre guadagnano $6.40 a $749.50 all’oncia. In discesa infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.6710%.