Dopo il rialzo messo a segno nella giornata di martedi’, che aveva rasserenato il clima dei mercati ancora scossi dal brusco selloff della scorsa settimana, a Wall Street oggi hanno prevalso di nuovo le vendite. Gli indici americani hanno chiuso la seduta in netto ribasso, testando di nuovo i minimi dell’anno: il Dow Jones ha ceduto l’1.13% a 10012, l’S&P500 l’1.33% a 1137, il Nasdaq ha perso lo 0.96% a 1913.
A scuotere i mercati sono state, ancora una volta, le paure su un aumento dell’inflazione, rafforzate dai dati sui prezzi al consumo, e sulle possibili conseguenze sui tassi d’interesse.
L’indice PMI nel mese di marzo ha registrato una crescita dello 0.6% contro il consensus degli analisti che era per un incremento dello 0.5%. Ma a destare maggiore stupore e’ stato il dato “core”, ovvero l’indice depurato dalle componenti piu’ volatili quali il settore alimentare e quello energetico. L’indicatore e’ salito dello 0.4%. Le stime del mercato erano per un aumento molto piu’ contenuto, pari allo 0.2%.
Notizie negative sono giunte anche dal settore energetico. L’EIA (Energy Information Administration) ha riportato che nella settimana conclusasi il 15 aprile le scorte di greggio sono calate di 1.8 milioni di barili (contro le attese di un aumento di 1.4 milioni di unita’). In calo anche le scorte di benzina, che sono scese di 1.5 milioni di barili. I dati hanno spinto al rialzo il prezzo del greggio. Il future con scadenza magggio ha terminato la seduta a $52.44 al barile, in progresso di 15 centesimi.
Il contratto per consegna giugno, che da domani sara’ quello di riferimento, invece ha chiuso oltre i $54 al barile.
Le buone notizie provenienti dal fronte societario hanno inciso poco sull’andamento odierno dei mercati. Secondo alcuni operatori, l’attenzione degli investitori e’ maggiormente focalizzata sull’andamento generale dell’economia americana anziche’ su quello delle singole societa’, in questo periodo alle prese con la pubblicazione degli utili trimestrali.
A loro giudizio i risultati di bilancio, per quanto positivi, non rivestono un ruolo principale dal momento che le prospetive dell’economia sono minacciate dal serio problema dell’inflazione.
Passando alla cronaca societaria, il colosso dei semiconduttori Intel ha pubblicato risultati trimestrali nettamente migliori delle attese. Nel primo trimestre l’azienda ha realizzato un EPS di 34 centesimi contro i 31 attesi. La societa’ ha anche espresso buoni commenti per il futuro.
Anche gli utili del gruppo Internet Yahoo si sono rivelati migliori delle previsioni. Il titolo ha guadagnato il 4% circa. Migliori delle stime i risultati di Caterpillar, United Technologies e JPMorgan Chase, che hanno riportato i maggiori guadagni tra i titoli del Dow Jones.
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Tra le altre blu chip, si sono distinte in negativo IBM, Pfizer, ExxonMobil e HoneyWell.
Ricordiamo che eBay, Motorola e Qualcomm comunicheranno i risultati di bilancio dopo la chiusura delle borse.
Intanto continua l’attivita’ relativa alle operazioni di fusioni societarie. US Airways Group e America West Holdings sono in fase avanzata di trattative per unirsi e creare la sesta compagnia di volo degli Stati Uniti. La notizia e’ stata diffusa dal Wall Street Journal, che cita fonti informate dei fatti.
Sugli altri mercati, l’euro e’ in rialzo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.3096. In progresso anche l’oro. Il future con scadenza giugno ha guadagnato $2 a $436.50 all’oncia. In lieve ribasso, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 4.20% dal 4.19% di martedi’.
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BORSA: NEW YORK PESANTE, CEDE SU TIMORI STRETTA TASSI
20 Aprile 2005 23:20 NEW YORK (ANSA) – Dow Jones e Nasdaq mettono asegno pesanti perdite toccando nuovi minimi dell’anno sulla sciadei timori di una prossima stretta dei tassi da parte dellaFederal Reserve, a causa di una inflazione in rialzo a marzo,ben oltre le previsioni. Così il Dow Jones cede l’1,14% a 10.012,36 punti, mentreanche Nasdaq (-0,96% a 1913,76 punti) e Standard & Poor’s 500 (-1,33% a 1.137,50 punti) segnano pesanti perdite.
L’indice dei prezzi generali al consumo registra a marzo unprogresso su base mensile dello 0,6% ovvero la più alta daottobre, ma soprattutto a preoccupare è il dato relativo altasso ‘core’, quello cioé depurato della voce alimentari eenergia, in crescita dello 0,4%, sui livello più alti da circatre anni. Le buone trimestrali presentate da alcune società hanno solorischiarato parzialmente il panorama della Borsa Usa, mentre ilcomparto tecnologico si giova, oltre che dei risultati di Intel(+0,13% a 22,66 dollari) e soprattutto di Yahoo (+4,31% a 34,65dollari), ugualmente sopra le attese. Bene anche Google, inrialzo del 3,5%, a 198,1 dollari.
Guardando all’andamento degli altri titoli, Caterpillar saledel 3,64% a 88,04 dollari, mentre si segnala il tonfo del 25,07%a 8,01 dollari, registrato dal gruppo di componenti per le tlcAvaya. La società ha ridotto l’outlook sui profitti 2005. Bene Ford (+0,65% a 9,34 dollari), nonostante utili in decisocalo; GM continua la sua discesa a 25,82 dollari (-1,03%) dopola perdita record di 1,1 miliardi del primo trimestre.
Giornata-no anche per il comparto finanziario, al trainodello scenario di tassi più alti che vanno a scapito delleattività di finanziamento. Bank of America cede l’1,56% a 44,23dollari e Morgan Stanley il 2,98% a 50,19 dollari, che ha anchecomunicato il proseguire dell’emorragia di impiegati seguitaalle contestazioni rivolte al numero uno Philip Purcell; aicinque manager dimissionati nei giorni scorsi si sono uniti oggialtri otto addetti al trading presso investitori istituzionali. Giù anche JP Morgan Chase (-0,54% a 34,76 dollari),malgrado abbia comunicato – escludendo i costi del takeover diBank One ed un patteggiamento legale – utili superiori alleattese degli analisti.