A mezz’ora dall’inizio delle contrattazioni a Wall Street gli indici sono in calo, appesantiti dai risultati societari del settore high tech.
Alle 15.00 (le 9.00 ora di New York) il contratto future sull’indice S&P 500 è in ribasso di 11,50 punti (-0,84%).
Il contratto sull’indice Nasdaq perde 36 punti (-1,12%).
Il contratto sull’indice Dow Jones arretra di 80 punti (-0,75%).
Sul mercato obbligazionario, l’ultima emissione del titolo del Tesoro USA a 10 anni fa registrare prezzi a $98,47 e rendimenti al 5,20%.
Sul fronte macroeconomico, l’inflazione USA in giugno e’ salita dello 0,2%; lo ha comunicato questa mattina il dipartimento del Lavoro USA.
Il ‘core rate’, ovvero l’indice depurato dalle componenti piu’ volatili, quali il settore alimentare e quello energetico, e’ aumentato dello 0,3%.
Un sondaggio condotto dal canale televisivo CNBC insieme all’agenzia di stampa Dow Jones mostra che gli economisti intervistati si attendevano un rialzo dello 0,1% per l’indice e dello 0,2% per il ‘core rate’.
Il numero di nuove abitazioni costruite negli Stati Uniti ha registrato un rialzo del 3% nel mese di giugno.
Un sondaggio condotto dall’agenzia di stampa Dow Jones mostra che gli analisti a Wall Street si attendevano un calo dell’1,4%.
Negativo invece il dato sui permessi edilizi, scesi in giugno del 3,3%.
Alle 16 (le 10 ora di New York) il presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, fara’ il rapporto semestrale sullo stato dell’economia USA di fronte al Congresso.
Apple Computer (AAPL – Nasdaq) e’ in forte ribasso in preborsa dopo aver pubblicato risultati deludenti e aver lanciato un allarme utili per il suo quarto trimestre fiscale.
Intel (INTC – Nyse), il primo produttore al mondo di semiconduttori, ha riportato per il secondo trimestre dell’anno un utile netto di $196 milioni, pari a 3 centesimi per azione.
L’utile pro-forma, che esclude gli oneri straordinari, e’ stato $934 milioni, o 12 centesimi per azione. Il dato pro-forma ha superato le stime di Wall Street (consensus Thomson Financial/First Call), che si attendeva un risultato pari a 10 centesimi.
Lo scorso anno il gruppo aveva registrato un utile netto di $3,14 miliardi, pari a 45 centesimi per azione.
La societa’ ha inoltre fatto sapere che il fatturato per il terzo trimestre dovrebbe scendere e attestarsi tra $6,2 miliardi e $6,8 miliardi. Gli analisti si attendevano per il terzo trimestre vendite per $6,51 miliardi.
EMC (EMC – Nyse), una delle societa’ leader nel settore dell’archiviazione dati, ha registrato per il secondo trimestre dell’anno un utile netto di $108,9 milioni, pari a 5 centesimi per azione, in calo del 75% rispetto ai $429 milioni, o 19 per azione, avuti nello stesso periodo del 2000.
Secondo i dati di First Call/Thomson Financial, gli analisti di Wall Street si attendevano un utile proprio di 5 centesimi per azione.
Il colosso media e Internet AOL Time Warner (AOL – Nyse) ha riportato per il secondo trimestre dell’anno una perdita netta di $734 milioni, pari a 17 centesimi per azione, contro la perdita di $924 milioni, o 22 centesimi per azione registrata nello stesso periodo del 2000.
Esclusi gli oneri straordinari, la societa’ ha registrato un utile per azione di $1,5 miliardi, pari a 32 centesimi. Quest’ultimo dato e’ al di sopra dei 28 centesimi attesi dagli analisti di Wall Street (consensus First Call/Thomson Financial).
I risultati potrebbero mettere sotto pressione il colosso americano, creato nel gennaio scorso dalla fusione tra America Online e Time Warner, a raggiungere le stime di bilancio per tutto il 2001, ossia vendite per $40 miliardi e un flusso di cassa di $11 miliardi.