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WALL ST SU GRAZIE A DISOCCUPAZIONE E INTEL

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I mercati Usa proseguono le contrattazioni ad alta quota – il Dow Jones guadagna oltre 100 punti e il Nasdaq oltre 35 – in recupero dunque dopo i ribassi di ieri grazie soprattutto ai dati positivi emersi dal rapporto sull’occupazione, relativo ad agosto, l’indicatore macroeconomico piu’ importante del mese e alle dichiarazioni del colosso dei chip Intel (INTC – Nasdaq), che ha presentato uno scenario migliore del previsto.

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Euforia dunque sul mercato per i numeri provenienti dal mercato del lavoro. Il tasso di disoccupazione e’ sceso al 5,7%, il livello minimo degli ultimi 5 mesi e i posti di lavoro per il settore non agricolo relativi a luglio sono stati inoltre rivisti nettamente al rialzo da +6.000 a +67.000 unita’. Quelli relativi ad agosto si sono rivelati sostanzialmente in linea con le attese.

“L’economia e’ in condizioni di gran lunga migliori di quanto si pensasse – ha dichiarato Kevin Logan, chief market economist per Dresdner Kleinwort Wasserstein Securities LLC, citato da Bloomberg.com – non e’ in crisi. I dati sui posti di lavoro sono il fattore piu’ importante del rapporto e vanno a indicare se l’economia e’ in recessione o meno. Quando l’economia cresce e genera domanda per i lavoratori, i redditi migliorano e i consumatori spendono di piu.”

A riportare un po’ di fiducia sul settore high tech sono state dunque anche le rassicurazioni sugli obiettivi arrivate ieri a mercati chiusi dal piu’ grande produttore al mondo di chip, Intel (INTC – Nasdaq) che ha leggermente abbassato le stime relative al fatturato del terzo trimestre fiscale, ma non ha lanciato un allarme piu’ grave come molti aspettavano ed ha anzi confermato il budget per le spese in conto capitale. La notizia è sicuramente positiva per i produttori di infrastrutture per i semiconduttori(SOX). La banca d’affari Lehman Brothers ha prontamente Intel alzato il giudizio sul titolo da ‘underweight’ a ‘equal weight, ma ha tuttavia diminuito le stime sugli utili per il 2002 e 2003 e tagliato il target price da $22 a $19. Merrill Lynch e SG Cowen prevedono ora un piccolo rally per il titolo sul breve visto che gli obiettivi del gruppo, annunciati nel meeting, non sono peggiorati ulteriormente. Il titolo sta infatti guadagnando oltre l’8%. Brillano anche Applied Material (AMAT – Nasdaq) e Texas Instruments (TXN – Nyse).

“Le previsioni di Intel dimostrano che il mondo non si sta dirigendo verso una crisi economica – ha dichiarato Mike Bayer, manager di fondi per Ceros Vermoegensverwaltung, citato da Bloomber.com – i profitti appariranno migliori in uno o due anni”. “Sebbene i numeri di Intel in se stessi non portino certamente a stappare bottiglie di champagne, c’e’ comunque un certo sollievo sul mercato per il fatto che non siano nemmeno piu’ brutti di cosi'” ha dichiarato Tom Hougaard, chief market strategist per City Index.

Ma le buone notizie sul fronte societario non finiscono qui: La banca d’affari Bernstein ha alzato le stime sul colosso del software Microsoft (MSFT – Nasdaq) relative al primo trimestre fiscale. Bear Stearns ha alzato il giudizio sul titolo del colosso chimico e una delle blue chip del Dow Jones Dupont (DD – Nyse) e sul colosso automobilistico General Motors (GM – Nyse). Credit Suisse First Boston ha aumentano il rating sul settore retail (DJ_RTS – Nyse). Buoni spunti anche dal colosso dei cellulari Motorola (MOT – Nyse): che ha confermato le stime sul fatturato.

Tuttavia non mancano diverse brutte notizie societarie che potrebbero frenare gli entusiasmi sul mercato. In particolare R.J. Reynolds (RJR – Nyse), secondo produttore Usa del tabacco, ha lanciato un warning ed ha subito ricevuto un ‘downgrade’ da Salomon Smith Barney.
La notizia pesa sulla blue chip Philip Morris (MO – Nyse), in calo di oltre il 3%. Inoltre arrivare commenti cauti da Salomon Smith Barney su colosso dele infrastrutture per Interntet Cisco Systems (CSCO – Nasdaq). Merrill Lynch ha poi tagliato le stime sul fatturato e sugli utili del gigante delle infrastrutture per la telefonia Lucent (LU – Nyse) relative al quarto trimestre, al 2002 e 2003. Da segnalare infine che il colosso finanziario
Citigroup (C – Nyse), secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, e’ vicino a raggiungere un accordo con la Federal Trade Commission per risarcire – con circa $200 milioni – i propri clienti per i mutui troppo onerosi. Il titolo e’ comunque in rialzo.

Un pesante freno alla ripresa degli indici arriva anche da Bill Gross , guru di PIMCO, uno dei leader mondiali negli investimenti nel settore obbligazionario, secondo cui il valore reale dell’indice Dow Jones Industrial Average è di 5.000 punti.

Sul fronte internazionale le scorte di greggio in calo e l’intensificarsi delle tensioni USA-Iraq hanno portato il prezzo del Brent sui massimi degli ultimi 11 mesi. In salita sul mercato il settore petrolifero. Bene Exonn Mobil (XOM – Nyse), Chevron Texaco (CVX – Nyse) e Royal Dutch (RD – Nyse).

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