I listini americani hanno esteso le perdite della sessione precedente, chiudendo nuovamente in forte calo. Il Dow Jones ha ceduto il 5.11% a 9447, l’S&P500 il 5.74% a 996, il Nasdaq ha perso il 5.80% a 1754. I listini sono rispettivamente in calo -33.4%, -36% e -38.6% dal top assoluto dell’ottobre dello scorso anno. Il VIX, l’indice della volatilita’, e’ ad un livello impressionante, ai nuovi massimi storici di 53.68. Le ultime mosse della Fed non sono state sufficienti a distendere il clima tra gli investitori, preoccupati dalla situazione all’interno del comparto finanziario. L’intervento di Bernanke ha alimentato maggiori timori sulle attuali condizioni del mercato, nonostante l’apertura ad un possibile taglio dei tassi d’interesse.
Intervenuto a Washington il presidente della Banca Centrale americana ha dichiarato che la crisi finanziaria ha aumentato i rischi per la crescita economica, una minaccia che al momento sembra pesare piu’ del trend di incremento dei prezzi. Un’apertura questa verso un eventuale taglio del costo del denaro (che al momento e’ fermo al 2%), secondo alcuni operatori gia’ prima del meeting previsto a fine del mese.
Gia’ in mattinata la Fed era intervenuta sui mercati annunciando un aumento della liquidita’ nel sistema economico tramite lo strumento delle TAF e attraverso la creazione di un “Commercial Paper Funding Facility”, uno strumento speciale con il quale la Banca Centrale si impegnera’ ad acquistare i commercial paper (obbligazioni di breve durata) con scadenza tre mesi. Un evento che era riuscito a riportare gli acquisti sull’azionario, ben presto poi oscurato dalla debolezza del comparto finanziario e dai timori generali di recessione.
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Nell’ultimo trimestre Bank of America ha riportato un calo del 68% degli utili, ridotto il dividendo, ed annunciato l’emissione di nuovo capitale per un valore di $10 miliardi. La notiza non e’ piaciuta agli investitori che hanno venduto il titolo a mani basse causandone una perdita giornaliera del 26%. Giu’ pesante anche Morgan Stanley (-24.89%) a causa di alcuni rumors
sulle trattative con il gruppo giapponese Mitsubishi sulla vendita di una quota dell’azienda; JP Morgan ha ceduto il 10%, Goldman Sachs -7.26%. Pressioni anche sulle banche britanniche Royal Bank of Scotland (-40%), Lloyd TSB e Barclays: la BBC ha riportato che tutte e tre sarebbero pronte a richiedere un’iniezione di capitali al governo per un totale di 15 miliardi di sterline.
Data l’estrema tensione sui mercati globali, gli investitori sperano ora in un piano concordato delle Banche Centrali per un taglio dei tassi. Alcuni trader avevano scommesso che, dopo il crollo dei mercati in avvio di settimana, ci sarebbe stata una risposta concertata ai timori degli investitori. Il piano di salvataggio da $700 miliardi, se avra’ alcuni effetti, richiedera’ ancora del tempo per produrne. Gli operatori ritengono pertanto che sia necessaria una manovra coordinata delle Banche Centrali per limitare i danni della crisi.
Lunedi’ si e’ assistito ad un forte taglio (-1%) dei tassi d’interesse in Australia, la Bank of England dovrebbe ridurre il costo del denaro il prossimo giovedi’. Il meeting della Fed e’ previsto per la fine del mese e gli operatori hanno iniziato a scontare un abbassamento dei fed funds di 50 punti base.
Tra le altre news societarie, subito dopo la chiusura delle borse si entrera’ nel vivo della stagione degli utili con i numeri di Alcoa. Il gigante dell’alluminio dovrebbe riportare un EPS di 61 centesimi, in calo rispetto allo scorso anno. L’azione ha archiviato la seduta con un ribasso giornaliero del 7%.
Sugli altri mercati, in recupero il petrolio, dopo aver toccato i minimi di 8 mesi nella sessione di lunedi’: i futures con consegna novembre hanno guadagnato $2.25 a $90.06 al barile. Sul valutario, in progresso l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3596. Buy sull’oro. I futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno perso $15.80 a $882.00 l’oncia. Negativi infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.5060% dal 3.4260% di lunedi’.
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