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WALL ST. SEMPRE PIU’ GIU’: DOW -170, S&P 500 -2%

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I ribassi del mercato si sono accentuati con il passare dei minuti, con gli investitori che non hanno digerito il deludente aggiornamento settimanale sulle richieste di sussidio di disoccupazione, che ha segnalato una situazione precaria del mercato del lavoro alla vigilia della pubblicazione del report mensile del governo.

Il Dow cede circa 180 punti, zavorrato dai ribassi di Alcoa, General Electric e Boeing. Solo tre delle 30 componenti del paniere delle blue chip si muovono in controdenza: Cisco, Travelers e American Express.

Le domande di indennita’ di disoccupazione sono cresciute di 8000 unita’ la settimana scorsa, raggiungendo un livello di 480000. Gli economisti si aspettavano invece un calo di 17000 unita’ dal risultato di 472000 della settimana prima.

I dati giungono alla vigilia del rapporto chiave sull’occupazione pubblicato mensilmente dal governo. In questo caso gli analisti prevedono la creazione di 13 mila posti di lavoro e un tasso di disoccupazione invariato al 10%.

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Tali notizie negative hanno messo in secondo piano alcuni numeri convincenti relativi al fatturato realizzato in gennaio dalle societa’ di vendite al dettaglio, tra cui Macy’s, Aeropostale e Costco. Peggiori del previsto le cifre pubblicate da Target, che scivola del 4%.

Nemmeno una nuova serie di conti fiscali superiori alle attese, in primis da parte di Visa e Cisco Systems, e’ riuscita a risollevare il morale degli investitori, che da quando la stagione delle trimestrali ha preso il via ha dimostrato di essere particolarmente esigente a riguardo.

Sempre in ambito macro, deludono anche le cifre preliminari relative alla produttivita’ nel quarto trimestre, cresciuta meno del previsto e meno dei tre mesi precedenti. Gli ordini alle fabbriche sono invece cresciuti del doppio rispetto alle attese in dicembre, inanellando l’ottavo rialzo negli ultimi nove mesi.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in calo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo arretrano di $2.32 attestandosi a quota $74.66 al barile. Sul valutario la moneta unica e’ in flessione a $1.3791. In contrazione anche l’oro a $1080.90 l’oncia (-$31.10). In netto rialzo i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.6300% dal 3.7030% di ieri.