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WALL ST: SELL-OFF, DELUDE IL PIANO FINANZIARIO

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Seduta in pesante calo per gli indici azionari americani. Il mercato e’ evidentemente rimasto deluso dall’intervento del Segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner, sul piano di salvataggio del sistema bancario a causa della mancanza di importanti dettagli sull’acquisto degli asset tossici e illiquidi degli istituti in difficolta’. Il Dow Jones ha ceduto il 4.62% a 7888.88, l’S&P500 il 4.91% a 827, il Nasdaq ha perso il 4.20% a 1524.

Stando a quanto dichiarato da Geithner, il Dipartimento del Tesoro e’ ancora impegnato a valutare diversi strumenti ed opzioni in grado di ripulire i bilanci delle banche da quegli elementi che stanno ormai deteriorandone lo stato di salute. “Tutti sono delusi dalla mancanza di dettagli” ha affermato Diane Garnick, di Invesco. “Sono venuti fuori con qualcosa del tipo: ‘vogliamo che crediate che stiamo ancora lavorando alla risoluzione di questo importnate problema’. E questo gia’ si sapeva”.

Il fatto ha originato forti preoccupazioni sull’abilita’ dell’amministrazione di gestire la delicata questione in tempi brevi. Per alcuni analisti la soluzione definitiva al problema potrebbe essere ancora lontana. “C’e ancora una mancanza di chiarezza” afferma Dan McMahon, director of equity trading di Raymond James Financial. “Siamo di fronte a persone intelligenti che avrebbero gia’ dovuto risolvere l’intera questione. Abbiamo aspettato piu’ di una settimana per sentire nulla di nuovo”.

Geithner ha comunque annunciato tre punti chiave previsti nel piano salva banche : il rilancio del credito (con un’estensione dei prestiti garantiti dalla Fed fino ad un valore di $2000 miliardi); il supporto alle piccole imprese e ai proprietari immobiliari, e il rafforzamento delle stesse banche.

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Agli investitori, gia’ chiaramente delusi dal piano, non sono piaciute neanche le parole del presidente della Federal Reserve, Ben Bernanke, che si e’ detto soddisfatto dei risultati ottenuti dalle misure straordinarie per stabilizzare il sistema finanziario, mentre ancora molti istituti continuano a risentire degli effetti del credit crunch.

Il disappunto generale ha innescato un’ondata di vendite sull’azionario, che ha colpito prevalentamente il comparto finanziario. Lo spider settoriale XLF ha lasciato sul terreno il 10.30%; Bank of America ha ceduto il 19%, JP Morgan quasi l’11%, Citigroup oltre il 14%. Il gruppo assicurativo Principal Financial Group ha registrato un tonfo di quasi il 30% a causa delle preoccupazioni relative alla necessita’ di nuove infusioni di capitali.

Negli altri settori, nel comparto minerario giu’ il colosso dell’alluminio Alcoa, vittima di un taglio del rating sul credito da parte dell’agenzia S&P a BBB-. In calo, nel comparto alimentare, Kroger e Safeway dopo che Citigroup ha anticipato una guerra dei prezzi tra le due rivali. Tra i titoli media, Sell su Time Warner, il cui titolo e’ stato giudicato troppo costoso dagli analisti di Bernstein.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico, seduta negativa per il petrolio. I futures con consegna marzo hanno perso $2.01 a $37.55 al barile. Sul valutario, euro in calo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.2890. In buon progresso l’oro: i futures con consegna aprile hanno guadagnato $21.40 a $914.20 l’oncia. In rally infine i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 2.8470% dal 3.027% di lunedi’.