I listini americani non sono riusciti a proseguire sulla via dei rialzi, trainati al ribasso dall’aumento del petrolio e dal deludente dato sul settore immobiliare. Il Dow Jones ha ceduto lo 0.48% a 10.519, l’S&P500 lo 0.34% a 1.217, il Nasdaq e’ arretrato dello 0.19% a 2.137.
In mattinata sono giunti i primi segnali di rallentamento dal settore immobiliare. L’associazione nazionale delle agenzie immobiliari (National Association of Realtors) ha comunicato che nel mese di luglio le vendite di case esistenti
negli Stati Uniti hanno subito un calo del 2.6% al livello di 7.16 milioni di unita’. Il dato si e’ rivelato inferiore alle attese del mercato. Gli economisti si aspettavano in media un valore di 7.25 milioni. Ricordiamo che a giugno il dato aveva segnato un livello record di 7.33 milioni di unita’.
Per Mike Holland, manager dell’Holland Balanced Fund, il calo dell’indicatore non rappresenta un campanello d’allarme: il numero di case vendute, infatti, si e’ attestato comunque ad un buon livello (il terzo storico piu’ alto). Meno ottimista, invece, Barry Hyman, equity strategist di Ehrenkrantz, King & Nussbaum, secondo cui sono pochi i catalizzatori che possono spingere i mercati a livelli piu’ alti rispetto a quelli attuali.
Anche oggi il prezzo del greggio e’ tornato a quota $66, per poi ritracciare nelle ultime ore di scambi e chiudere con un modesto rialzo. Il contratto future con scadenza ottobre, da oggi quello di riferimento, ha archiviato la seduta con un progresso di 6 centesimi a quota $65.71 al barile.
Cresce ora l’attesa per la comunicazione del dato sulle scorte relativo alla scorsa settimana: le previsioni degli operatori sono per un ulteriore aumento. Rimangono tuttavia le preoccupazioni sulla quantita’ di output futura derivanti dai disordini geopolitici, dalle proteste in Ecuador e in Nigeria e dalle cattive condizioni meteorologiche sull’Atlantico che stanno creando non pochi problemi nell’attivita’ di estrazione.
Passando al fronte societario, continuano ad essere sotto i riflettori le operazioni di mergers & acquisitions. Harrah’s Entertainment, l’operatore di casino numero uno al mondo ha annunciato l’intenzione di acquisire Imperial Palace Hotel & Casino, con sede a Las Vegas, per un valore di circa $370 milioni.
Relativamente all’andamento dei singoli titoli, seduta negativa per Intel, che si e’ deprezzato di circa l’1% nonostante l’annuncio di un accordo sullo sviluppo di nuovi sistemi per computer con la societa’ Research In Motion, meglio nota per la produzione del BlackBerry.
Male anche Citigroup (-1.5%), dopo aver comunicato cambi strutturali all’interno dell’azienda. Particolarmente negativa, infine, la performace del colosso dell’alluminio Alcoa, risultato il peggiore tra i componenti del Dow Jones, con una perdita di oltre il 2%.
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Tra le blue chip, a guidare la lista dei migliori sono Procter & Gamble e SBC Communications. Buone notizie per General Electric, che beneficiera’ di un contratto di $2.5 miliardi da parte del Pentagono, per lo sviluppo di sei test meccanici sui modelli di aeri F-35.
Sugli altri mercati, l’euro e’ in leggero calo nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di martedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ $1.2227. In rialzo l’oro. Il future con scadenza dicembre ha guadagnato $1.30 a quota $444.30 all’oncia. In rialzo, infine, i titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 4.18% dal 4.21% di lunedi’.