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WALL ST. SALE CON M&A, ALERT ECONOMIA

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Il mese di febbraio si e’ aperto col segno positivo per la borsa americana. Il Dow Jones e’ avanzato dello 0.73% a 12743, l’S&P500 dell’1.22% a 1395, il Nasdaq ha guadagnato lo 0.98% a 2413. Anche oggi non e’ mancata la volatilita’, complici i contrastati dati e sviluppi emersi dal fronte macro e da quello societario.

Ad offrire un buon supporto ai listini fin dall’avvio e’ stata l’offerta di acquisto avanzata dal colosso informatico Microsoft (MSFT) sul gruppo media online Yahoo! (YHOO), il cui titolo e’ schizzato di quasi il 60% subito dopo la notiza, per poi archiviare la sessione in progresso del. Le operazioni di M&A rappresentano solitamente un segnale incoraggiante per le borse; in questo caso interessa due grosse societa’, leader nel settore hi-tech: inevitabile dunque la reazione positiva degli operatori.

Il colosso di Redmond potrebbe cosi’ rilevare Yahoo! ad un prezzo di $31 per azione, che rappresenta un premium del 62% rispetto alla chiusura di giovedi’. “Abbiamo un grande rispetto per Yahoo! ed insieme potremo offrire un’interessante serie di servizi ai consumatori, agli editori e alle aziende pubblicitarie, divenendo maggiormente competitivi sul Web” ha dichiarato in una nota Steve Ballmer, CEO di MSFT.

“Si tratta di una notiza eccellente, il mercato ha gia’ parzialmente scontato il possibile ingresso dell’economia in una fase di recessione; se la situazione non peggiore potremmo addirittura assistere ad un buon rally” ha commentato Edgar Peters, chief investment officer di PanAgora Asset Management.

“Consiglierei di continuare a puntare sul comparto hi-tech nei prossimi mesi. Assisteremo ancora a nuove operazioni di questo tipo che fungeranno da contraltare alle cattive notizie economiche” e’ il parere di James Swanson, chief investment strategist di MFS Investment Management.

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A temperare parzialmente l’entusiasmo degli investitori sono state pero’ alcune pressioni giunte dal fronte macro. Il dato sull’occupazione ha mostrato una perdita di 17 mila posti di lavoro nel mese di gennaio, la prima dal 2003, soprendenndo gli analisti che avevano invece previsto la creazione di 70 mila nuovi posti. E’ un chiaro segnale di debolezza che allarma maggiormente sullo stato dell’economia, dopo il balzo del tasso di disoccupazione al 5% lo scorso mese.

Dagli altri dati sono emersi un’accelerazione del comparto manifatturiero, un’ulteriore contrazione della spesa per le costruzioni ed una revisione al ribasso della fiducia dei consumatori stilata dall’universita’ del Michigan.

Tra le altre notizie societarie, Exxon Mobil (XOM) e Chevron (CVX) hanno riportato profitti record, ma i titoli hanno chiuso in ribasso a causa del ritracciamento dei prezzi petroliferi. I futures con consegna marzo sul petrolio sono arretrati di $2.79 a $88.96 al barile. In buon rialzo le societa’ assicuratrici di emissioni obbligazionarie Ambac Financial (ABK) e MBIA (MBI) grazie al piano di salvataggio in fase di preparazione da parte di 8 banche tra cui Citigroup (C). Ha continuato a cedere terreno invece Google (GOOG) sulla scia dei risultati trimestrali inferiori alle attese.

Sul valutario, in calo l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di venerdi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4795. In lieve progresso l’oro. I futures con consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in rialzo di $1.70 a $928.00 all’oncia. In rialzo infine i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.60% dal 3.6390% di giovedi’.

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