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I listini azionari americani hanno ritrovato la strada dei rialzi ed hanno archiviato la seduta in rally grazie all’accordo apparentemente raggiunto dal Congresso Usa sul piano di salvataggio di $700 miliardi proposto dall’amministrazione Bush per rilanciare il settore finanziario. Il Dow Jones ha guadagnato l’1.82% a 11022, l’S&P500 l’1.97% a 1209, il Nasdaq e’ avanzato dell’1.43% a 2186. A registrare la migliore performance e’ stato il comparto dei titoli bancari, schizzato al rialzo subito dopo che il senatore Chris Dodd, responsabile della Commissione Finanze del Senato, ha annunciato l’accordo, tra repubblicani e democratici, su “una serie di principi” relativi al piano di emergenza studiato nei giorni scorsi dal segretario al Tesoro Paulson e dal presidente della Fed Bernanke.
Alla Casa Bianca, pochi minuti dopo la chiusura di Wall Street, e’ cominciato un summit straordinario (un evento storico mai accaduto prima) a cui hanno partecipato il presidente Bush e il suo vice Cheney, i due candidati alla presidenza, il democratico Obama e il repubblicano McCain, oltre ai vertici della Camera e del Senato, il ministro del Tesoro Paulson, il governatore della Fed Bernanke e molti altri membri delle due delegazioni repubblicana e democratica alle Commissioni Finanze di Capitol Hill. Tutti seduti intorno allo stesso tavolo ovale (vedi foto in alto a sinistra). Obiettivo dello storico meeting: trovare un accordo definitivo, per far davvero passare, con i voti necessari, il maxi-piano di salvataggio da $700. A opporsi strenuamente sono ancora i repubblicani piu’ conservatori della Camera, in rivolta contro Bush per un salvataggio considerato “socialista”. Il problema maggiore, in termini di corsa alle presidenziali, ce l’ha dunque John McCain.
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Il primo annuncio di un accordo “quadro” ha riportato comunque la fiducia in borsa, gli operatori sono maggiormente ottimisti sul superamento della crisi economica. “Siamo vicini alla fine della crisi del credito” ha affermato James Gaul, money manager di Boston Advisors. “Il piano di Paulson riportera’ finalmente la stabilita’ sui mercati, le operazioni di business torneranno a funzionare regolarmente”.
Mercoledi’ sera’ il presidente degli Stati Uniti George W. Bush era intervenuto in diretta televisiva per convincere il Congresso ad approvare il piano di salvataggio. Politica e finanza Usa sono in queste ore interconnesse come mai prima, in un complicato e rischioso puzzle tra Casa Bianca, le due campagne elettorali di Barack Obama e John McCain, il Congresso. A breve si terra’ a Washington l’incontro alla Casa Bianca tra Bush, Obama, McCain e una delegazione bipartisan del Congresso, sollecitato dal presidente.
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L’annuncio relativo all’accettazione del piano ha permesso agli investitori di guardare oltre i pessimi dati giunti in mattinata dal fronte economico che hanno evidenziato il difficile momento che sta caratterizzando l’economia a stelle e strisce. Cosi’ il forte aumento delle richieste di sussidio da parte dei disoccupati (ai massimi livelli di 7 anni), il calo degli ordini di beni durevoli, ed il tonfo delle vendite di case nuove ai minimi 17 anni sono passati in secondo piano senza arrecare alcun danno alla performance giornaliera dei listini.
A livello socieatrio, brutte notizie dalla conglomerata industriale General Electric: la societa’ ha tagliato l’outlook sul terzo trimetre e sull’intero anno fiscale 2008 ed annullato l’annunciato piano di buy-back. Le stime sull’EPS del trimestre in corso sono state riviste al ribasso in un range di $0.43-0.48, il consensus degli analisti e’ pari a 52 centesimi. L’azione, pesante nel preborsa, e’ riuscita comunque a girare in positivo grazie al relativo buonumore generale che ha caratterizzato la seduta.
Tra gli altri titoli in buon progresso il colosso dell’abbigliamento sportivo Nike che ha riportato un calo del 10% dei profitti, comunque sufficiente a battere le attese del mercato; Research In Motion, la societa’ sviluppatrice della tecnologia Blackberry, diffondera’ i risultati trimestrali subito dopo la chiusura.
Tra i finanziari, JP Morgan e Morgan Stanley hanno registrato un rialzo superiore ai 7 punti percentuali. Non e’ riuscito a conservare invece i guadagni iniziali Washington Mutual, scivolato in territorio negativo, per una perdita del 25%. Nel preborsa l’azione era avanzata grazie ad un articolo del Wall Street Journal secondo cui il gruppo avrebbe contattato diversi potenziali acquirenti per l’operazione di takeover.
Sugli altri mercati, ha ripreso a viaggare al rialzo il petrolio: i futures con consegna novembre hanno guadagnato di $2.29 a $108.02 al barile. Sul valutario, piatto l’euro nei confronti del dollaro a quota 1.4618. Vendite sull’oro. I futures con consegna dicembre sul metallo prezioso hanno perso $13.00 a $882.00 l’oncia. In calo i Titoli di Stato Usa: il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.8620%.
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