Dopo l’avvio in netto calo, gli indici americani hanno invertito rotta, chiudendo la sessione in forte rialzo. Il Dow Jones, arrivato a segnare una perdita intraday di 190 punti nei minuti iniziali, ha guadagnato l’1.67% a 12649, l’S&P500 l’1.66% a 1378, il Nasdaq e’ avanzato dell’1.74% a 2389. A riportare gli acquisti sui mercati sono state le rassicurazioni fornite dalla societa’ “bond insurer” MBIA (MBI) durante la conference call post-trimestrale. Ma gennaio resta un mese da dimenticare: l’indice industriale ha registrato una performance negativa del 4.9%, -6.3% per l’S&P500, -9.1% per il Nasdaq (peggiore performance assoluta nel mese di gennaio).
Il CEO della principale societa’ americana di assicurazione delle emissioni obbligazionarie si e’ detto fiducioso sulla conferma del rating di qualita’ “AAA” del credito, giudicando inoltre esagerata la reazione degli investitori agli ultimi sviluppi economici, troppo propensi ad enfatizzare i rischi che corre l’economia, e il comparto finanziario in particolare, in questo periodo.
Il titolo e’ schizzato +10% dopo l’annuncio (+6.30% alla chiusura), nonostante le perdite di $2.3 miliardi riportate nell’ultimo trimestre che avevano trascinato al ribasso i listini in avvio di seduta. L’eventuale riduzione dei rating sul debito delle societa’ “bond insurer”, inficierebbe notevolemente sui prodotti offerti innescando una nuova ondata di svalutazioni per numerose istituzioni finanziarie.
L’agenzia Fitch ha gia’ operato un downgrade sul rating di Ambac Financial Group (ABK), Security Capital Assurance (SCA) e Financial Guaranty Insurance. Moody’s Investors Service e Standard & Poor’s sono attualmente impegnate nella revisione dei rating delle citate societa’.
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Ad affossare i listini in avvio era stato il pessimo dato sul mercato del lavoro che aveva mostrato un balzo delle nuove richieste di sussidio da parte dei disoccupati ai massimi livelli degli ultimi tre mesi, ad un tasso che non si vedeva da oltre due anni. Il dato ha sollevato serie preoccupazioni sulla dinamica dell’occupazione, in vista dell’importante rapporto di gennaio che verra’ diffuso nella giornata di venerdi’. Nessuna sorpresa invece dai dati relativi al reddito personale e alle spese al consumo, attestatisi a livelli leggermente superiori al consensus.
Il rally giornaliero ha visto salire in prima linea i titoli dei settori finanziario e immobiliare, maggiormente sensibili allo scenario dei tassi d’interesse, probabilmente anche grazie alle manovre di ricorperura dei ribassisti. Citigroup (C) ha chiuso con un progresso del 2.25%, Morgan Stanley (MS) ha guadagnato l’1.93%.
A spingersi fortemente al rialzo e’ stato anche l’intero comparto retail, guidato dal colosso degli articoli per la casa Home Depot (HD), grazie ai commenti della banca d’affari Deutsche Bank secondo cui il calo dei tassi d’interesse permettera’ alle famiglie americane di allocare maggiore denaro ai consumi. In forte recupero il colosso retail online Amazon (AMZN), in grado di recuperare ben 14 punti percentuali dopo la pubblicazione della trimestrale che aveva mostrato una contrazione dei margini operativi. Subito dopo la chiusura delle borse sara’ il colosso Google (GOOG) a diffondere i numeri fiscali.
Sugli altri mercati, nel comparto energetico in calo il petrolio. I futures con consegna marzo sono arretrati di $0.58 a $91.75 al barile, dopo essere scivolato ad un minimo intraday di $89.58.. Sul valutario, stabile l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di giovedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.4870. In lieve progresso l’oro. I futures con consegna aprile sul metallo prezioso hanno chiuso in rialzo di $1.70 a $928.00 all’oncia. Giu’ infine i Titoli di Stato. Il forte recupero sul Treasury a 10 anni e’ sceso al 3.6390% dal 3.7330% di mercoledi’
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