I listini azionari statunitensi hanno chiuso la seduta in calo, penalizzati dalle prese di profitto dopo il rally poderoso degli ultimi due mesi. Non sono inoltre piaciute le notizie secondo cui diverse banche hanno intenzione di aumentare le proprie finanze per restituire i prestiti ottenuti nell’ambito del piano di salvataggio TARP. Tre di queste, US Bancorp, Capital One Financial e BB&T, avevano superato con successo gli stress test governativi.
Il Dow Jones lascia sul campo l’1.81% a quota 8419.73, l’S&P 500 il 2.15% a 909.24 punti. Riesce a limitare le perdite invece il Nasdaq, che chiude in calo di un piu’ contenuto 0.45% a quota 1731.24, sostenuto dalle notizie in arrivo dalla Germania, dove il produttore di software tedesco SAP ha speso parole rassicuranti sul futuro dell’economia.
Dopo la pubblicazione dell’esito dei test governativi condotti sulle 19 principali banche del Paese e dopo i forti rialzi delle ultime nove settimane, gli operatori hanno preferito trarre qualche profitto sui titoli finanziari. Particolarmente negative le prove di JP Morgan Chase (-6,2%) e Bank of America (-7%). Pesanti anche US Bancorp, Capital One Financial, fra gli istituti che oggi hanno annunciato un aumento di capitale. Gli investitori temono per l’impatto diluitivo che i piani varati dalle banche avranno sulle quote degli azionisti. I titoli cedono in media almeno il 6%.
“Per un po’ potremmo assistere ad una rotazione di portafogli settoriale in uscita dal comparto finanziario, che ha guadagnato cosi’ tanto nelle ultime sedute. I titoli tech invece fanno meglio degli altri quando l’economia incomincia a riprendersi e oggi il settore sta sovraperformando il resto del mercato”, dice David Bellantonio, head of trading di Instinet. Il comparto finanziario viene da un balzo settimanale del 23%.
All’interno del comparto tech, i titoli della concorrente di SAP, la societa’ Oracle, strappano del 3%, in netta controtendenza rispetto al mercato e ai primi posti dell’indice dei tecnologici. Battono il mercato anche i colossi del settore, come Apple (sostanzialmente piatto), Symantec (+3%) e Microsoft, che ha accusato una lieve flessione nel giorno in cui ha annunciato la prima emissione obbligazionaria della sua storia.
Oltre ai finanziari, e’ stata una seduta difficile anche per gli energetici, su cui ha pesato il ritracciamento dei prezzi delle materie prime. Chevron ha lasciato sul campo oltre il 3%, Exxon Mobil l’1.5%, mentre Alcoa ha perso oltre il 4%. La lettera si abbatte anche sulla maggiore casa automobilstica del Paese. I titoli General Motors cedono circa il 10% nel giorno in cui l’amministratore delegato della casa di Detroit ha riconosciuto che e’ sempre piu’ probabile che la societa’ presenti istanza fallimentare.
Sugli altri mercati, i prezzi del petrolio chiudono in ribasso per la prima volta in quattro sedute. Il contratto con consegna giugno ha perso $0.13 (-0.2%) a $58.50 il barile. Il greggio ha chiuso la settimana scorsa in rialzo del 10.2% sui massimi dall’11 novembre. Sul valutario ritraccia l’euro nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di lunedi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3590. In lieve flessione l’oro: i futures con consegna giugno sul metallo prezioso sono scivolati di $1.40 a $913.50 l’oncia. In rialzo, infine, i Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark a 10 anni che e’ sceso al 3.1800% dal 3.2890% di venerdi’.