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WALL ST. RIMBALZA, SI SPERA IN INTERVENTO SU GRECIA

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Avvio di seduta ben intonato per l’S&P 500, tanto che il paniere allargato sembra ben avviato per riuscire a cancellare le perdite subite ieri, pari a circa un punto percentuale. Il Dow Jones guadagna l’1.07% a quota 10014.50 punti, il Nasdaq l’1.31% a 2153,83 punti, mentre l’S&P 500 accelera dell’1.26% in area 1.070.

Il Dow dovra’ invece ricevere una spinta piu’ consistente se vorra’ riportarsi sopra il livello chiave dei 10.000 punti, dopo che ieri l’indice delle blue chip ha chiuso sotto tale soglia psicologica per la prima volta in tre mesi

Tra i settori si fanno particolarmente consistenti i rialzi delle compagnie aeree (+4.9%), dei chimici (+3.3%), dei servizi petroliferi (+2.4%), dei minerari legati all’oro (+3%), dell’energia solare (+3.3%), della carta (+2.3%), dei casino’ (+2.1%) e delle spedizioni (+2.5%).

Il catalizzatore di giornata e’ arrivato dall’Europa, con le speculazioni su un possibile piano di salvataggio della Grecia che hanno spinto al rialzo la moneta unica. Paga dazio il dollaro, il cui ritracciamento sui minimi di seduta ha aiutato il mercato a rialzare la testa dopo quattro sedute negative.

A mettere in circolo tali rumour e’ stato il rientro anticipato del numero uno della Bce Trichet dall’Australia ha innescato speculazioni sulla possibilita’ di una qualche forma di aiuto alla Grecia, messa in ginocchio dai suoi conti pubblici.

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E’ presto arrivata, tuttavia, la smentita a tali voci. Il membro del consiglio governativo dell’istituto centrale, Ewald Nowotny, ha precisato che la BCE non puo’ intervenire in quanto c’e’ un mandato molto chiaro a riguardo, che prevede una clausola, riguardante l’impegno a non lanciare piani di salvataggio. Qualsiasi eventuale aiuto dai Paesi sara’ una decisione politica.

Nel frattempo sul mercato sono iniziati a rincorrersi rumour di un attacco speculativo contro Atene: c’e’ chi sostiene infatti che dietro all’incremento dei CDS greci ci sia lo zampino di Goldman Sachs. Un gioco al massacro per colpire Atene e indebolire l’euro.

Sempre in tema di banche centrali, resta da capire quali siano le future mosse della Fed, dopo che soltanto ieri si vociferava di un possibile giro di vite sul credito. Cresce l’attesa dunque per la testimonianza (domani al Congresso) di Ben Bernanke. L’appuntamento sara’ l’occasione per lanciare segnali sulle prossime mosse di politica monetaria: c’e’ chi si aspetta un rialzo dei tassi sulle riserve per limitare la liquidita’.

Anche oggi il calendario macro e’ piuttosto scarno. E’ previsto alle 16.00 (ora italiana) il dato sulle scorte di magazzino all’ingrosso. A dicembre previsto un rialzo dello 0.5% (il mese precedente aveva visto un progresso dell’1.5%). Molte intanto le societa’ che hanno pubblicato la propria trimestrale.

Hanno battuto le attese Nyse Euronext, Biogen, Cognizant, Coventry Health Care. Delude invece Molson Coors Brewing. Il gigante delle bollicine, Coca-Cola, avanza nel pre-mercato con utili in linea alle stime. Resta, tra gli altri, il colosso dell’intrattenimento Walt Disney. Fari puntati ancora una volta su Toyota.

Dopo Standard & Poor’s e Fitch, anche Moody’s ha messo sotto osservazione i rating con ‘implicazioni negative’ e, quindi, un possibile taglio. Si guarda alle possibili ricadute sui conti dei richiami di milioni di auto per motivi di sicurezza.

Intanto a gennaio il numero uno dell’hamburger Mc Donald’s ha messo a segno vendite nei negozi aperti da almeno un anno in crescita del 2.6%. Buono l’andamento degli affari in Europa, leggero calo invece negli States.

Sugli altri mercati, nel comparto energetico in rialzo le quotazioni del greggio. I futures con consegna marzo avanzano di $0.64 attestandosi a quota $72.53 al barile. Sul valutario la moneta unica viaggia in rialzo a quota $1.3757. In progresso l’oro a $1074 l’oncia (+$7.80). Arretrano i prezzi dei Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark decennale che si attesta al 3.6040%, in progresso di 12 punti base.