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WALL ST RECUPERA E PUNTA AD ANNULLARE LE PERDITE

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BORSA: UTILITY E ORACLE SALVANO NEW YORK DA NUOVO SCIVOLONE

Dopo una partenza in picchiata, la borsa di New York dà un colpo di reni e riesce ad evitare la drastica correzione in atto nelle principali borse mondiali. Il Dow Jones, lo S&P e il Nasdaq viaggiano comunque al di sotto dei livelli d’inizio anno, ma limitano le perdite, facilitati anche dal blocco automatico degli ordini deciso dal Nyse quando sembrava in atto un vero e proprio tonfo della borsa.

A sostenere gli indici hanno contribuito titoli anti-ciclici come le utility e Oracle, in rialzo dopo un’acquisizione, oltre all’indice manifatturiero Ism migliore delle previsioni.

Alle 19 italiane il Dow Jones cede lo 0,17% a 12.248,20 e lo Standard & Poor’s, in calo dello 0,12%, viaggia a 1.405,13, dopo aver perso fino all’1,8% e aver fatto temere una forte correzione in atto sulla piazza di New York. Il Nasdaq cede lo 0,33% a 2.408,25, cancellando gran parte delle perdite registrate in apertura, quando ha ceduto oltre il 2%.

Il comparto delle utility, tradizionalmente anti-ciclico (gli utili delle società non sono collegati al ciclo economico), guadagna lo 0,2%. A guidare i rialzi è Duke Energy, +16 centesimi a 19,84 dollari. Oracle guadagna 51 centesimi a 16,94 dollari dopo l’acquisizione per 3,3 miliardi di dollari di Hyperion-HYSL, una società che opera nel software aziendale. In deciso calo Countrywide, -53 centesimi a 37,81 dollari, dopo che la società ha fatto sapere che un titolare di mutui ipotecari ogni cinque era in ritardo sui pagamenti a fine anno.

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Il comparto delle società bancarie e finanziarie è il peggiore oggi a Wall Street, con un calo dello 0,2%. Debole anche General Motors, -12 centesimi a 31,78 dollari per un calo del 13% negli ultimi 11 giorni: il gruppo automobilistico ha chiesto alle autorità Usa il permesso di ritardare ulteriormente, fino al termine ultimo del 16 marzo, la pubblicazione del bilancio 2006 atteso oggi.

Giù anche Intel, che segna il peggior calo fra le azioni del Dow Jones (-1,1% a 19,65 dollari) e la rivale Advanced Micro Devices (-19 centesimi a 14,88 dollari) dopo che Gartner ha rivisto al ribasso le previsioni di vendite di microchip per quest’anno. Gli operatori, intanto, continuano a riflettere sulle prospettive dell’economia Usa, dopo che l’ex presidente della Federal Reserve, Alan Greenspan, oggi ha corretto il tiro rispetto ai giorni scorsi: l’ipotesi recessione – ha detto – appartiene al novero delle possibilità, non delle probabilità.

Oggi a dare una mano alla borsa è accorso l’indice Ism sul comparto manifatturiero, salito a febbraio a 52,3, più del 50,0 previsto dagli analisti. Migliori delle attese anche la spesa personale degli americani a gennaio e i redditi personali. I disoccupati settimanali sono invece aumentati di 7mila unità a quota 338mila quando gli analisti si aspettavano un calo a quota 325mila.