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WALL ST. REAGISCE MALE ALLE MINUTE DELLA FED

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I listini azionari chiudo in calo una seduta nervosa, segnata da un graduale idebolimento del mercato in seguito alla pubblicazione delle minute della Fed. Dopo aver saputo che la Banca Centrale ha rivisto al ribasso le sue stime sul 2009 infatti, il mercato, positivo per gran parte della seduta, ha vacillato, prendendo la strada dei ribassi senza tuttavia mai crollare. Il Dow Jones ha chiuso in flessione dello 0.62% a quota 8422.04, l’S&P 500 ha ceduto lo 0.51% a 903.47, mentre il Nasdaq ha lasciato sul campo lo 0.39% a 1727.84 punti.

Gli indici hanno gradualmente invertito la tendenza positiva della prima parte di seduta dopo che la Fed ha di aspettarsi una contrazione dell’ordine dell’1.3-2% nell’anno in corso. La precedente stima era per un calo tra lo 0.5 e l’1.3%. Tuttavia dai dettagli dell’ultima riunione della Banca Centrale e’ emerso anche che Ben Bernanke e i suoi colleghi hanno riscontrato segnali di un miglioramento dell’economia e contestualmente un rallentamento della contrazione del trimestre in corso.

Gli operatori hanno ancora una volta guardato a Washington nel tentativo di ottenere segnali direzionali importanti sulle sorti dell’economia. Il segretario al Tesoro Timothy Geithner ha detto che sino ad ora 10 delle banche principali del Paese hanno raccolto $48 dei $75 miliardi complessivi di cui hanno bisogno, stando ai risultati degli stress test governativi.

Quella di mercoledi’ e’ stata una seduta altalenante per i finanziari, con l’entusiasmo suscitato dalla conclusione dell’operazione di cessione di titoli da parte di Bank of America che si e’ gradualmente affievolito. La banca ora si trova a meta’ della strada che la portera’ a recuperare i $33.9 miliardi di capitali di cui ha bisogno nel caso in cui le condizioni economiche dovessero peggiorare ancora. Dal 7 maggio l’azienda ha infatti gia’ raccolto $7.3 miliardi di dollari dalla vendita di una divisione asiatica. Il titolo guadagna il 2% circa dopo aver toccato punte al rialzo di oltre il 5%. Scivola nettamente invece Regions Financial (-6.7%) dopo aver comunicato la vendita di titoli per un valore complessivo di $1.25 miliardi.

“C’e’ ancora incertezza sul futuro del settore finanziario e gli operatori preferiscono pensarci due volte prima di scommettere sui titoli del comparto”, sostiene Doreen Mogavero, presidente di Mogavero, Lee & Co. Il benchmark settoriale XLF accusa un calo di quasi il 3%, dopo aver raggiunto picchi di oltre il +2% in giornata.

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Secondo Subodh Kumar, analista indipendente, per far si che il mercato riesca a confermare il rally partito a inizio marzo, gli operatori avranno bisogno di ricevere ulteriori segnali reali di un miglioramento delle condizioni economiche. “Sembra che questo ercato abbia bisogno di fondamentali prima di poter proseguire il rimbalzo”, ha detto Kumar.

Il balzo delle quotazioni del petrolio sopra quota 62 dollari il barile, sui massimi di oltre sei mesi, ha dato carburante ai titoli energetici e dei produttori di materie prime. Tra i petroliferi si mettono in evidenza Marathon Oil (+4%) e Schlumberger (+3.5%). Favoriti dal calo piu’ marcato delle attese delle scorte settimanali e dall’avvicinarsi della stagione estiva, che dovrebbe portare molte vetture sulle strade e che partira’ da lunedi’ prossimo, in occasione del Memorial Day, i contratti con consegna luglio hanno guadagnato $1.94 (+3.2%) attestandosi a quota $62.04 al barile. Si tratta del livello piu’ alto dal 10 novembre dell’anno scorso.

In ambito trimestrale, la catena di vendite al dettaglio Target fa un balzo di quasi il 2% dopo aver annunciato utili superiori alle attese, grazie in parte al programma di riduzione dei costi. Sul Nasdaq spicca il calo del colosso informatico Hewlett-Packard, sulla scia della trimestrale che ha mostrato un calo del 17% dei profitti. Le azioni ritracciano del 5% dopo che l’azienda ha detto che le vendite non hanno mostrato segni di miglioramento.

Sul valutario l’euro guadagna ancora terreno nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3774. In rialzo l’oro: i contratti sul metallo prezioso hanno chiuso in rialzo di $10.70 a quota $937.40 l’oncia. In rialzo, infine, i Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark a 10 anni che e’ sceso al 3.2020% dal 3.2430% di martedi’.