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WALL ST: QUASI ANNULLATO IL RALLY DELLA VIGILIA

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I listini azionari Usa hanno parzialmente ceduto i forti guadagni della vigilia, chiudendo in deciso ribasso dopo che l’impennata del rendimento dei titoli di Stato a lunga scadenza ha alimentato le preoccupazioni sull’eventuale fallimento dei tentativi del governo di abbassare i tassi di interesse sui mutui. Il Dow Jones ha ceduto il 2.05% a 8300, l’S&P500 l’1.90% a 893, il Nasdaq e’ arretrato dell’1.11% a 1731.

“Sono cattive notizie per il mercato immobiliare, i tassi sui mutui sono destinati a salire. Si tratta di cattive notizie per chiunque abbia bisogno di finanziamenti. I tassi di interesse alti per l’economia sono come la criptonite per Superman”, ha detto Peter Boockvar, equity strategist di Miller Tabak & Co.

Sul paniere delle blue chip pesano i cali di Monsanto e di GM. Per la casa automobilistica di Detroit il ricorso alla procedura fallimentare sembra ormai inevitabile, dopo che gli obbligazionisti non hanno accettato la proposta di conversione del debito in azioni comuni. Il titolo ha chiuso in ribasso del 20%. Le Monsanto perdono il 6% dopo che l’azienda ha rivisto al ribasso l’outlook sui conti dell’esercizio 2009. L’annuncio ha dato la stura alle vendite nel settore delle materie prime.

All’interno del comparto tecnologico, si mettono in evidenza alcune societa’ di chip, tra cui Sandisk. Il titolo balza del 14% dopo l’annuncio del rinnovamento della licenza con Samsung per i semiconduttori di memorie flash di tipo Nand.

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L’indice di riferimento del settore bancario dell’S&P 500 ha ceduto il 2.5% dopo che la FDIC ha reso noto che 305 banche con 220 miliardi di asset sono finite nella “lista nera” al termine del primo trimestre dell’anno, con gli accontanamenti dalle perdite creditizie che hanno fatto sentire il loro peso sugli utili del settore.

Wells Fargo, la seconda maggiore banca degli Usa per valore di mercato, ha perso il 6%, mentre US Bancorp ha bruciato il 5.6%. Non riesce ad avanzare neanche Bank of America nonostante i grossi progressi nel piano di rafforzamento patrimoniale successi agli stress test.

Sugli altri mercati, ancora in progresso il greggio. A New York i futures sul petrolio Usa con consegna luglio hanno chiuso in rialzo di $1 (+1.6%) a quota $63.45 al barile, sui massimi dallo scorso 5 novembre. Sul valutario l’euro cede ancora terreno nei confronti del dollaro. Nel tardo pomeriggio di mercoledi’ a New York il cambio tra le due valute e’ di 1.3896. Sostanzialmente piatto l’oro: i contratti sul metallo prezioso con consegna giugno hanno guadagnato $0.10 attestandosi a $955.20 l’oncia. In netta flessione, infine, i Titoli di Stato, con il rendimento sul benchmark a 10 anni che e’ salito al 3.6950% dal 3.4930% di martedi’.