Dopo l’avvio negativo gli indici americani sono riusciti a recuperare terreno e chiudere la sessione in progresso nonostante il nuovo record del greggio e le ultime trimestrali aziendali particolarmente deludenti che hanno evidenziato un proseguimento della debolezza del comparto finanziario e un ulteriore deterioramento del settore immobiliare. Il Dow Jones ha guadagnato lo 0.40% a 13020, l’S&P500 lo 0.77% a 1418, il Nasdaq e’ salito dello 0.78% a 2483.
“Penso che la forza all’interno del comparto azionario sia destinata a proseguire” ha commentato Thomas J. Lee, analista di JP Morgan. “Dopotutto i risultati del primo trimestre fanno ormai parte del passato” e fatta eccezione per le societa’ finanziarie e le aziende costruttrici si e’ assistito a numeri fiscali che hanno nella maggior parte dei casi battuto le stime degli analisti. Cio’ ha permesso ai listini un recupero fino a livelli che non si vedevano dagli inizi di gennaio.
“Abbiamo avuto una serie di notizie negative questa mattina, ma il mercato e’ stato in grado di superarle abbastanza agevolmente. E’ senza dubbio un fattore incoraggiante” ha aggiunto Ryan Detrick, senior technical strategist di Schaeffer’s Investment Research.
A spingere i listini al ribasso nelle ore iniziali di contrattazioni erano state le brutte trimestrali giunte proprio dai comparti bancario ed immobiliare. La banca d’affari svizzera UBS (UBS) ha riportato una perdita pari ad $11 miliardi nel primo trimestre e annunciato un taglio di 5500 posti di lavoro. L’azienda ha anche comunicato la vendita di alcuni asset ad elevato rischio (per un totale di $15 mld) all’asset manager BlackRock (BLK). Perdita (terza consecutiva) anche per la societa’ semigovernativa dei mutui ipotecari
Fannie Mae (FNM) che ha comunicato anche un taglio del dividendo a causa di significative perdite previste fino al 2009.
Nel comparto delle costruzioni, D.R. Horton (DHI) ha riportato una perdita di $1.3 miliardi, con ricavi scesi da $2.6 miliardi a $1.6 mld. Subito dopo la chiusura dei mercati saranno diffusi i numeri fiscali del colosso delle infrastrutture network Cisco Systems (CSCO) e del gigante dell’entertainment Walt Disney (DIS).
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Gli investitori sembra non abbiano dato particolare peso neanche al nuovo record del greggio, schizzato vicino ai $123 al barile su timori di carattere geopolitico (che potrebbero produrre un calo delle scorte) e in seguito ad una nota diffusa da
Goldman Sachs secondo cui le quotazioni dell’oro nero si spingeranno a $200 entro i prossimi due anni. I futures con consegna a giugno hanno cosi’ archiviato la seduta in progresso di $1.87 a $121.84. Nelle ultime tre sedute la performance e’ stata di +$9.32, ovvero +8.3%.
Seduta in rialzo anche per l’oro avanzato di $3.60 a $877.70 l’oncia. La banca d’affari JP Morgan prevedono comunque un ritracciamento delle materie prime dagli attuali livelli: tale avvenimento, in corrispondenza di un miglioramento delle condizioni del credito e di una tenuta del mercato del lavoro, dovrebbe fornire le basi per un nuovo rally dell’azionario secondo gli analisti.
Sugli altri mercati, sul valutario, euro in leggero progresso rispetto al dollaro a quota 1.5524. In calo invece i Titoli di Stato. Il rendimento sul Treasury a 10 anni e’ salito al 3.8930% dal 3.8450%.
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