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WALL ST: PROSEGUE LO SGRETOLAMENTO DEGLI INDICI

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I mercati americani chiudono in netto calo l’ultima seduta del terzo trimestre 2002, uno dei peggiori della loro storia.

Era dal 1987 che le borse USA non registravano un trimestre cosi’ negativo. Per il Dow e l’S&P la perdita messa a segno nei tre mesi e’ del 18%, il Nasdaq ha ceduto addirittura il 20%.

Per Dow e Nasdaq si tratta inoltre del sesto mese consecutivo in rosso. Ricordiamo che storicamente il mese di settembre e’ il peggiore dell’anno per i mercati.

Il Dow non chiudeva cosi’ in basso dal 31 agosto 1998, quando termino’ le contrattazioni a 7.539,10 punti. Il Nasdaq non chiudeva a questi livelli dal 12 settembre 1996, quando termino’ gli scambi a quota 1.165,81.

Il Nasdaq ha chiuso a 1.172,09 (-2,26%)
Il Dow Jones a 7.591,93 (-1,42%)
L’S&P 500 a 815,29 (-1,46%)

A deprimere gli indici sono state soprattutto le brutte notizie provenienti dal fronte societario, a cui si sono aggiunte le preoccupazioni per il rallentamento della ripresa economica, evidenziato dagli ultimi dati macro, e per la situazione geopolitica.

A livello societario, da segnalare la revisione al ribasso delle stime della conglomerata General Electric (GE – Nyse) da parte di Merrill Lynch, e i warning lanciati dal retailer Wal-Mart (WMT – Nyse) e dal colosso dei cellulari svedese Ericsson (ERICY – Nasdaq).

Sono tornate poi alla ribalta le preoccupazioni per le pratiche illecite della corporate America, dopo le nuove rivelazioni su Tyco (TYC – Nyse) e Citigroup (C – Nyse).

Nel pomeriggio hanno aiutato i listini a ridurre parzialmente le perdite le notizie positive sulle trimestrali del produttore di pc Dell (DELL – Nasdaq)
e della societa’ di software BEA Systems (BEAS – Nasdaq).

A LIVELLO MACROECONOMICO

A settembre, l’indice dei manager responsabili degli ordini di acquisto per le aziende dell’area di Chicago, il cosidetto Chicago PMI, si e’ attestato a 48,1 punti, il livello piu’ basso dallo scorso gennaio, quando l’indicatore si attesto’ a quota 45,1. Il dato e’ risultato nettamente inferiore alle stime degli analisti, che avevano previsto un valore di 53 punti (consensus CNBC/Dow Jones). Ricordiamo che un valore superiore ai 50 punti indica un’espansione dell’attivita’ manifatturiera, mentre un valore inferiore ai 50 punti indica contrazione. E’ la prima volta da gennaio che l’indicatore scende sotto quota 50.

Il reddito personale e’ salito ad agosto dello 0,4%, in linea con le stime di mercato. Lievemente al di sotto delle attese, invece, il dato sulle spese personali, che e’ aumentato dello 0,3%, contro lo 0,5% previsto. Si tratta comunque del terzo rialzo consecutivo.

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